"Arriva anche a Pisa la propaganda antiabortista". La denuncia della Cgil
"Inaccettabile attacco alla legge 194"
Ha scritto il Coordinamento Donne Cgil Pisa – Coordinamento Donne Spi Pisa.
I Coordinamenti Donne Cgil Pisa e Spi Pisa denunciano la gravità dell’affissione di manifesti in tutta la città, avvenuta in questi giorni, da parte dell’associazione “pro vita e famiglia”, nota per le sue posizioni oscurantiste nei confronti dell’aborto e discriminatorie verso la comunità LGBTQIA+.
Arriva quindi anche a Pisa la propaganda antiabortista di questa associazione che non è nuova a tali campagne nella nostra provincia, come dimostrano affissioni simili già operate a Cascina, Lajatico e Peccioli.
Un inaccettabile attacco alla legge 194, volto a minare l’autodeterminazione delle donne che, come Cgil e Spi Pisa riteniamo sia un diritto imprescindibile: alle donne, e solo a loro, spetta la scelta di essere o non essere madri, da sole o con la famiglia che scelgono. Questi manifesti attaccano la libertà delle donne di decidere del proprio corpo, operano in modo vergognoso una violenza psicologica sulle donne.
Attraverso questi manifesti, con il depotenziamento della sanità pubblica, e quindi anche dei consultori, con l’aumento della precarietà e il lavoro povero, le donne sono sempre più oggetto e soggetto di violenza, non solo fisica ma anche politica, e quindi di Stato.
I Coordinamenti Donne Cgil Pisa e Spi Pisa chiedono al Sindaco di Pisa e a tutti i Sindaci della Provincia, di bloccare le affissioni e rimuovere immediatamente tali manifesti, che ledono non solo i diritti e la dignità delle donne, ma che sono anche contrari alla legge, in particolare all’art. 23 comma 4-bis del Codice della Strada, modificato dalla legge 156 del 9 novembre 2021, che vieta qualsiasi forma di pubblicità contenente messaggi sessisti o violenti, stereotipi di genere offensivi o lesivi del rispetto delle libertà individuali e dei diritti civili e politici.