In arrivo il bonus sui prodotti per l'igiene femminile

Politica
PISA e Provincia
Martedì, 6 Aprile 2021

Lo annuncia l'assessora Gambaccini, ma dall'opposizione Olivia Picchi critica nel modo e nel merito l'esponente leghista 

Dopo il bonus bebè, quello per il cane e quello per il gatto dal cilindro dell’assessora Gianna Gambaccini esce anche il bonus “igene femminile”. Il Comune di Pisa ha infatti stabilito un contributo una tantum di 150 euro spendibile presso le Farmacie Comunali per acquistare prodotti per l’igiene femminile. Sono 15mila gli  euro di risorse comunali sostenere le famiglie, le ragazze e le donne residenti e in età fertile e con un reddito familiare non superiore ai 15.000 euro.

Per essere inseriti nella graduatoria per l’ottenimento della “farmacard” sarà necessario possedere una serie di requisiti. Tra questi: avere la cittadinanza italiana oppure la cittadinanza di uno Stato appartenente all’Unione Europea, oppure la cittadinanza di uno Stato non appartenente all’Unione Europea, purché in possesso di Permesso di soggiorno CE di lungo periodo in corso di validità; essere residenti nel Comune di Pisa da almeno 24 mesi; essere in età fertile; avere un Isee ordinario in corso di validità senza omissioni/difformità di importo pari o inferiore a 15.000 euro. Per le famiglie con almeno 3 figli a carico il tetto è innalzato a 20.000 euro.

«Ogni mese per 4/5 giorni in media, dichiara l’assessore Gianna Gambaccini, una donna ha la necessità di acquistare prodotti per l’igiene femminile sui quali è prevista una tassazione Iva del 22%: si tratta di un’imposta nazionale non eliminabile e profondamente ingiusta perché è la stessa applicata ai prodotti di lusso. Il provvedimento nasce quindi dall’esigenza di sostenere famiglie, donne e ragazze in questo periodo di forte difficoltà. Ricordo infatti che sono proprio le donne ad essere tra le più colpite dalle conseguenze della grave crisi pandemica da Covid19».

Dall’opposizione Olivia Picchi rende noto come le donne del consiglio comunale con una mozione passata all’unanimità ad eccezione di Laura Barsotti, avessero chiesto un provvedimento ben diverso, ovvero l’abbattimento dei prezzi tramite farmacie comunali e di sollecitare Governo, Parlamento e Regione per un intervento legislativo in merito. «Lo abbiamo fatto perchè il tema non può avere colore politico, ma deve essere interesse di tutte e tutti affrontare il problema del period povery, spiega Olivia Picchi consigliera Comunale del partito Democratico, che prosegue: è un tema serio, una ricerca condotta in Inghilterra ha evidenziato come a fronte di un consumo medio di 2000 assorbenti nell'arco della vita mestruale di una donna, il 15% delle intervistate ha difficoltà economiche per l'acquisto, il 14% le chiede in prestito alle amiche perchè troppo cari.Nonostante una direttiva europea del 2006 in Italia i prodotti igienici femminili sono ancora tassati al 22%».

«Ora apprendiamo la notizia che l'assessora ha attivato l'ennesimo bonus, riducendo la portata dell'intervento richiesto, prosegue Picchi. A questo aggiungiamo che non spende una parola riguardo la discussione in consiglio comunale, non una parola di ringraziamento alle colleghe di aula che hanno sollevato la questione. Nulla. Si intesta l'idea risolvendo con un contributo economico, che è ben lontano dalla richiesta di regolamentare il sistema di abbattimento prezzi per renderlo permanente così come hanno fatto molti comuni limitrofi. Non è nuova l'assessore alla mancanza di rispetto verso il genere femminile, per lei è importante dare una notizia. È manifesta l'assenza di idee di Gambaccini, ma se proprio deve copiarle le idee, almeno lo faccia bene».

massimo.corsini