Asili nido e liste d'attesa. Il caso Ceccardi scuote la politica cascinese
Intervento della lista Per Voi e di Cosentini. In serata la stoccata a Ceccardi arriva dalla candidata alla Regione Irene Galletti (M5S)
Le liste di attesa e l'ammissione (poi ritirata) ai nidi comunali della figlia di Susanna Ceccardi stanno scuotendo la politica cascinese.
Dopo la denuncia di questa mattina del Partito Democratico (leggi QUI), pubblichiamo altri due comunicati realtivi alla vicenda, che più in generale, riguardano non tanto la piccola Kinzica, quanto più la situazione degli istituti per la prima infanzia cascinesi.
La Lista Per Voi di Bice Del Giudice (a sostegno di Michelangelo Betti sondaco) scrive
Partiamo dalla volontà di sostituire alla sterile polemica, la proposta politica di soluzione del problema.
La questione denunciata, ci offre l’occasione per sottolineare l’importanza di superare la spiacevole prassi delle liste d’attesa negli asili nido. L’ amministrazione comunale che voglia essere vicina ai suoi cittadini, che non voglia parlare per assiomi ma piuttosto voglia calarsi nella concretezza dei problemi, deve lavorare al potenziamento dei servizi di educazione e di accoglienza per l'infanzia a favore dei nuclei familiari con minori, anche al fine di favorire la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro. Deve lavorare affinché sia garantito un aumento di tanti posti, quanti sono gli aventi diritto, spendendo conoscenze e competenze che consentano di attingere agli importanti finanziamenti regionali, nazionali e comunitari.
Quali progetti sono stati portati avanti da questa amministrazione, guidata peraltro fino al 2019 da una donna, a fronte dei bandi della Regione Toscana?
Affinché nessuna opportunità vada persa, prevederemo un ufficio deputato esclusivamente a reperire risorse, affinché anche il Comune di Cascina possa finanziare i progetti a più immediato impatto sulla vita dei cittadini, senza che nessuna opportunità vada persa.
Anche il candidato a sindaco del centrodestra Leonardo Cosentini torna sulla questione (lui è anche l'attuale assessore alla scuola di Cascina)
La nostra scelta sugli asili e sulle graduatorie per l’accesso è stata e continuerà ad essere una scelta di campo: a favore dei bambini, delle famiglie che ancora oggi fortunatamente lavorano e delle mamme che decidono, dopo una gravidanza, di continuare a lavorare. Un regolamento che, peraltro, ha dei punti fermi ad esclusivo vantaggio dei soggetti più fragili. Punto primo: i bambini sono tutti uguali e hanno tutti gli stessi diritti; punto secondo, i genitori che lavorano devono essere aiutati; punto terzo, le mamme che continuano a lavorare devono essere supportate nella loro scelta. Punto quarto: il reddito non costituisce criterio premiante per l’accesso in graduatoria, altrimenti i bambini non avrebbero pari condizioni di trattamento, ma è solo un indicatore per stabilire, una volta entrati, l’ammontare della retta. Punto quinto: attraverso il meccanismo dei convenzionamenti con gli asili privati che, a differenza di quanto accadeva prima abbiamo attivato, nessun bambino residente a Cascina rimane fuori dalla graduatoria. Chi, infatti, non riesce a trovare posto nell’asilo pubblico, viene aiutato e trovarlo nel nido privato convenzionato con il comune con tariffa pari a quella comunale. La differenza di retta, infatti, viene sostenuta dal Comune. Nel solo anno scolastico 2019-2020 abbiamo investito circa 350 mila euro per le convenzioni con asili nidi privati e nessun bambino residente è rimasto fuori dall’assegnazione. Il Partito democratico vuole cambiare questo regolamento comunale solo perché la mamma di una bambina di nove mesi chiama Susanna Ceccardi e fa l’europarlamentare? Il Partito democratico vuole cambiare questo regolamento facendo liste di proscrizione e regolamenti ad personam? Trovo tutto questo gravissimo e allo stesso tempo decisamente fuori luogo. Strumentalizzare a fini elettorali le scelte private di una famiglia nell’esercizio di un suo diritto acquisito, cui peraltro, proprio per tutelare la bambina, ha deciso di rinunciare, lascia allibiti. Di fronte a certe cadute di stile, sarebbe stato meglio che qualcuno avesse avuto il buongusto di tacere. O forse gli scandali di qualche anno fa dopo un arresto di un dipendente Comunale, sui soldi sottratti a tutti i cittadini proprio sulla mala gestione degli asili a Cascina di cui nessuno si era mai accorto fino all'arrivo di questa amministrazione, sono già acqua passata?
Sulla questione, in serata, interviene anche la candidata alla Regione Toscana Irene Galletti del Movimento Cinque Stelle
"Mentre il sindaco di Pisa Michele Conti prosegue nel percorso di statalizzazione degli asili comunali, la candidata Susanna Ceccardi iscrive la figlia a un nido di Cascina gestito dal Comune, salvo poi ritirarla giustificandosi con il volere evitare le polemiche politiche a riguardo: dispiace vedere dei minori coinvolti in polemiche politiche, in realtà se dimostra di aver rispettato le regole non ha ragioni di ritirarla. Dovrebbe piuttosto giustificare come mai molti altri aventi diritto restano tagliati fuori dal servizio. I nidi comunali sono la soluzione più adatta per coordinare l'offerta con la domanda da parte delle famiglie, con un collegamento diretto e a km 0 se così si può definire, e garantire gli educatori e il personale tutto”.
Così Irene Galletti, candidata alla presidenza della Regione Toscana nelle fila del Movimento 5 stelle.
“A dicembre dello scorso anno – aggiunge Galletti -, quando il Comune di Pisa ha iniziato questo progetto, ho presentato una mozione in Consiglio regionale per chiedendo un passo indietro. Non è possibile che due Enti locali importanti come Comuni e Regione si tirino indietro dalla gestione di un servizio essenziale per centinaia di migliaia di famiglie toscane. Solo chi sta sul territorio ha il polso adatto per prendersi in carico queste strutture. Scaricare la responsabilità su Roma è una follia cui continuerò ad oppormi”.