Associazioni ambientaliste dicono no ai tagli boschivi a raso nel Parco

Cronaca
PISA e Provincia
Martedì, 24 Settembre 2024

Molte associazioni ambientaliste criticano la scelta di fare tagli a raso per diradare alcune aree boschive nel parco di San Rossore

Questo il comunicato integrale

Tagli boschivi nel Litorale Pisano 
Amici della Terra Versilia, Comitato Difesa degli Alberi Pisa, Italia Nostra sezione di Pisa, La Città Ecologica e WWF Alta Toscana, come associazioni ambientaliste esprimono  perplessità e disappunto sui tagli in corso sul litorale pisano. 
In occasione dell’incontro di Luglio,  ci fu spiegata la necessità del diradamento di una particella di pino marittimo giovane, che da oltre 12 anni  non veniva sottoposta ad alcun intervento colturale: le piante, ormai troppo fitte, dovevano essere sfoltite, anche  in forza del  D.M. del 22/11/96, per limitare l'infestazione del noto parassita  Matsucoccus feytaudi , e le piante attaccate “devono essere bruciate o eliminate con metodi ecocompatibili individuati dai servizi fitosanitari regionali”.
Contrariamente a quando concordato con i Tecnici della Regione, del Comune e del Parco, sull'effettuare un diradamento manuale,  abbiamo notato dei tagli a raso con  mezzi meccanici per l’esbosco. Una metodica che provoca l'impoverimento del suolo per erosione e  il brusco cambiamento delle condizioni  microclimatiche,  impedendo l’avvio di quei processi che dovrebbero gradualmente trasformare l’attuale pineta in lecceta,  obiettivo che sembrava  condiviso da tutti i partecipanti. 
Inoltre tagli così drastici sarebbero stati da evitare anche  per limitare la diffusione  della cocciniglia tartaruga (Toumeyella parvicornis), parassita del pino domestico (Pinus pinea) e non solo, come  richiesto dal  piano fitosanitario della Regione Toscana.
Una situazione resa ancora più precaria dalle fasce parafuoco previste a ridosso dei centri abitati del litorale e dei campeggi. Sull’efficacia di questo tipo di prevenzione già esistevano dubbi nei manuali  forestali degli anni '50.  In questi testi infatti si  sosteneva che “il pericolo incendi viene attenuato facendo ricorso ad appropriati mezzi di segnalazione e spegnimento del fuoco”:  “mezzi” che in questi anni  hanno dato ottimi risultati.  Basti dire che nel 2023 la Regione Toscana, con soli 114 ha di superficie boscata percorsa da incendio, è stata la quintultima nella graduatoria degli incendi a livello nazionale, classificandosi tra le regioni virtuose.
Chiediamo dunque con forza a Regione Comune e  Parco di investire tempo e denaro nel ripristino delle vie d’accesso antincendio già presenti nella tenuta di Tombolo e nel potenziamento delle squadre antincendio, azioni che ci  hanno visto finora   all’avanguardia, abbandonando idee superate già da tempo. Vanno inoltre incrementate sorveglianza, informazione e responsabilizzazione dei residenti, dei bagnanti e dei turisti.
Ricordiamo inoltre quanto già detto in nostre precedenti comunicazioni: il taglio a raso, eliminando anche la vegetazione autoctona, nuoce gravemente a due valori imprescindibili in un Parco Naturale: la biodiversità di flora e fauna e il paesaggio costiero che caratterizza i centri abitati del litorale. 

 

redazione.cascinanotizie