Auletta: "Bonus a pioggia, uno sperpero che non combatte le povertà"
"Bonus a pioggia: sperpero di denaro, depotenziando i servizi pubblici. Serve un Fondo Unico di Contrasto alle Povertà", scrive il consigliere comunale di Diritti in Comune all'inizio del comunicato contro la Giunta Conti
Questo il comunicato integrale
In questi giorni l’assessora Bonanno annuncia i bandi per i nuovi bonus dell’amministrazione comunale con l’obiettivo di “combattere la povertà e ridurre le diseguaglianze”. Ormai l’assessora leghista non riesce ad andare oltre alle bugie e alla propaganda sulla pelle di chi è oggi maggiormente in difficoltà.
Siamo di fronte ad una carità pelosa che al contrario aumenta le diseguaglianze e produce assistenzialismo, sperperando il denaro pubblico: basti pensare che tra il 2023 e il 2024 le risorse stanziate per ogni tipo di bonus possibile ammonta ad oltre 2 milioni e 600 mila euro.
I tanto declamati “interventi di contrasto alla povertà” adottati da questa amministrazione comunale in questi anni, infatti, non sono stati altro che la distribuzione a pioggia di notevoli varietà di bonus quando, invece, l’obiettivo primario delle politiche pubbliche dovrebbe essere la promozione di una società equa, solidale e inclusiva, costruendo opportunità per il miglioramento delle condizioni di vita delle persone più vulnerabili e garantire la piena partecipazione sociale.
I trasferimenti diretti di denaro che sono l’unica politica sociale adottata dalla Giunta Conti rappresentano, invece, una misura emergenziale che non affronta le cause strutturali della povertà e della disuguaglianza, e che seppur giustificabili in situazioni contingenti, non producono cambiamenti significativi nelle condizioni economiche e sociali dei beneficiari e delle beneficiarie.
A questo si aggiunge che in questi anni la modalità di distribuzione di questi aiuti è avvenuta senza alcun progetto con la persona, senza alcun intervento di integrazione con le altre misure messe in atto dai servizi territoriali, senza alcuna valutazione professionale del bisogno personale e sociale e senza verifica di efficacia.
La Giunta Conti al posto di provare a destabilizzare la Società della Salute dovrebbe presentare, cosa che non ha mai fatto in tutti questi mesi, la rendicontazione degli esiti di questa politica di distribuzione di emolumenti.
Nei fatti in questi anni, con questo mare di denaro speso in bonus, la destra ha depotenziato i servizi pubblici che sono gli unici che consentono di affrontare le radici profonde della povertà, creando opportunità di sviluppo personale e collettivo e riducendo la dipendenza dalle misure assistenziali, e che possono costruire percorsi per l’autonomia della persona e la emancipazione dal circuito assistenzialistico e dalla cronicità.
Per questo, come già accaduto in occasione della approvazione del bilancio preventivo 2025 con alcuni atti specifici che abbiamo presentato, rilanciamo la nostra proposta di cancellare la politica di bonus economici diretti, salvo situazioni di emergenza straordinaria o crisi economiche contingenti e di destinare le risorse attualmente utilizzate per i bonus sui seguenti 3 obiettivi prioritari:
1) provvedere all’aumento della quota capitaria da trasferire alla SDS portandola stabilmente a 34 euro per abitante e trasferire quanto dovuto per l’anno 2024, pari a 272.833 euro;
2) realizzare un Fondo Unico di Contrasto alla Povertà, a cui affluiscano tutte le misure economiche per superare la logica dei bonus che producono assistenzialismo e discriminazione;
3) elaborare un Piano Straordinario di Contrasto alla Povertà e realizzare un Osservatorio sulle disuguaglianze, che elabori il Profilo di Comunità rilevando quartiere per quartiere, i fenomeni, le criticità e le risorse attuali e potenziali.
Diritti in comune: Una città in comune – Rifondazione Comunista