Addio al CTT Nord, Autolinee Toscane gestirà il trasporto pubblico a Pisa e in Toscana

Economia
PISA e Provincia
Lunedì, 21 Giugno 2021

È arrivata la definitiva sentenza del Consiglio di Stato che da piena ragione ad Autolinee Toscane e "condanna" il consorzio Mobit ad uscire di scena

Il bando della Regione Toscana per la gestione su tutto il territorio è pienamente regolare così come il piano economico finanziario presentato da Autolinee Toscane.

Una gara fatta nel 2016 che giunge oggi al suo epilogo, dopo anni di ricorsi, sentenze del TAR, sino a questo ultimo giudizio.

In Toscana quindi ci sarà un unico gestore di tutto il trasporto pubblico locale, resta il dubbio su come e chi si accollerà tutta quella parte di servizio non "economicamente conveniente", le cosiddette tratte minori che collegano piccoli paesi di colline montagne ai centri più importanti.

Questo il comunicato dell'azienda Autolinee Toscane.

“Siamo pienamente soddisfatti di questo esito, anche se resta qualche rammarico”. Questo il primo commento di Bruno Lombardi, presidente di Autolinee Toscane, alla sentenza del Consiglio di Stato che, sulla vicenda della gara unica regionale del trasporto pubblico locale della Toscana, ha respinto il ricorso di Mobit, sia principale che incidentale, giudicando il PEF di AT valido e corretto.

Una sentenza netta e chiara che non lascia più dubbi sulla correttezza e legittimità della gara e sulle modalità con cui la Regione l’ha gestita.

“Soddisfatti perché – commenta Lombardi - ancora una volta un giudice amministrativo conferma che la gara è regolare, visto che sono state respinte TUTTE le richieste di sospensiva e di annullamento di cui ai numerosi ricorsi presentati da Mobit, sia al TAR che, come in quest’ultimo caso, al Consiglio di Stato”.

“Resta qualche rammarico – continua Lombardi – per il fatto di avere perso 5 anni dalla prima aggiudicazione della gara (marzo 2016). Se il contenzioso si fosse concluso con la prima sentenza (ottobre 2016) oggi avremmo un servizio già ristrutturato e più funzionale, un sistema di bigliettazione unico, facile e accessibile, un’attività di manutenzione efficace, una sola azienda al posto di 22. Avremmo già 1.350 nuovi bus in circolazione e la Regione avrebbe risparmiato qualcosa come 40 milioni di euro”.

“Constatiamo – prosegue il presidente di AT – che, nonostante i ricorsi presentati da Mobit siano stati costantemente bocciati e il contratto di concessione sia stato firmato da ben 10 mesi, il servizio è tuttora gestito da chi ha perso la gara e da chi ha perso tutti i ricorsi. Ci attendiamo che l’ostruzionismo sin qui messo in campo termini finalmente e si vada verso un ordinato passaggio di consegne”.

Dopo 5 anni, e ben 6 sentenze, è stata scritta la parola fine a questo infinito contenzioso. Non ci sono più scuse per non procedere rapidamente all’attuazione degli impegni previsti dal contratto di concessione, completando il trasferimento dei beni, così come concordato. AT è disponibile da subito a fare la sua parte per realizzare questo obiettivo.

“Siamo pienamente soddisfatti di questo esito, anche se resta qualche rammarico”. Questo il primo commento di Bruno Lombardi, presidente di Autolinee Toscane, alla sentenza del Consiglio di Stato che, sulla vicenda della gara unica regionale del trasporto pubblico locale della Toscana, ha respinto il ricorso di Mobit, sia principale che incidentale, giudicando il PEF di AT valido e corretto.  

Una sentenza netta e chiara che non lascia più dubbi sulla correttezza e legittimità della gara e sulle modalità con cui la Regione l’ha gestita.

“Soddisfatti perché – commenta Lombardi - ancora una volta un giudice amministrativo conferma che la gara è regolare, visto che sono state respinte TUTTE le richieste di sospensiva e di annullamento di cui ai numerosi ricorsi presentati da Mobit, sia al TAR che, come in quest’ultimo caso, al Consiglio di Stato”.

“Resta qualche rammarico – continua Lombardi – per il fatto di avere perso 5 anni dalla prima aggiudicazione della gara (marzo 2016). Se il contenzioso si fosse concluso con la prima sentenza (ottobre 2016) oggi avremmo un servizio già ristrutturato e più funzionale, un sistema di bigliettazione unico, facile e accessibile, un’attività di manutenzione efficace, una sola azienda al posto di 22. Avremmo già 1.350 nuovi bus in circolazione e la Regione avrebbe risparmiato qualcosa come 40 milioni di euro”.

“Constatiamo – prosegue il presidente di AT – che, nonostante i ricorsi presentati da Mobit siano stati costantemente bocciati e il contratto di concessione sia stato firmato da ben 10 mesi, il servizio è tuttora gestito da chi ha perso la gara e da chi ha perso tutti i ricorsi. Ci attendiamo che l’ostruzionismo sin qui messo in campo termini finalmente e si vada verso un ordinato passaggio di consegne”.

Dopo 5 anni, e ben 6 sentenze, è stata scritta la parola fine a questo infinito contenzioso. Non ci sono più scuse per non procedere rapidamente all’attuazione degli impegni previsti dal contratto di concessione, completando il trasferimento dei beni, così come concordato. AT è disponibile da subito a fare la sua parte per realizzare questo obiettivo.

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redazione.cascinanotizie