Battente idraulico, facciamo chiarezza
I consiglieri comunale Trapani e Biondi ricostruiscono i passi per il Centro Sportivo e accusano l’amministrazioen comunale di giocare a nascondino
Scrivono i due consigliere del Partito Democratico: “Recentemente avevamo preso l’impegno di confrontarci e comprendere le problematiche imputate dall’amministrazione comunale, per la realizzazione del centro sportivo, all’organismo che dipende dalla Regione Toscana, ovvero il Genio Civile. Con correttezza abbiamo incontrato i tecnici dei vari enti interessati che in modo molto trasparente ci hanno spiegato lo stato della situazione e del relativo iter.
La zona dove dovrebbe sorgere il centro sportivo risulta, come ben noto, secondo l’attuale piano gestione rischio alluvioni, PGRA, in classe P3 ovvero il rischio maggiore, allo stato attuale è una zona dove non si potrebbe costruire nemmeno la cuccia per il cane, per intenderci. Già qui si comprende che chi aveva sostenuto che il permesso sarebbe stato rilasciato velocemente e senza problemi non conosceva la classificazione e lo stato normativo o in alternativa pensava, senza cognizione di causa, di poter modificare tutto con semplicità. E questo è accaduto anche se vi è stato un lavoro dei tecnici. Il Comune di Pisa ha commissionato una valutazione all’ingegner Pagliara per modificare le previsioni contenute nel PGRA, il quale ha prima fatto una valutazione sul reticolo secondario e successivamente anche sul reticolo principale che riguarda il fiume Arno.
Infatti non è possibile modificare le previsioni inerenti il reticolo secondario senza considerare il rischio del reticolo primario. Il 2 luglio scorso il comune di Pisa ha trasmesso al genio civile le integrazioni richieste dall’ente il 4 giugno, integrazione inerente il modello idraulico utilizzato. Nella nota inviata dal comune viene precisato che “lo studio integrativo in oggetto si imposta sul modello idrologico-idraulico approvato in linea tecnica dall’Autorità Distrettuale dell’Appennino Settentrionale il 01/06/2022”.
Il 19 luglio l’Autorità di Bacino Distrettuale dell’Appennino Settentrionale (Ministero dell'Ambiente) ha trasmesso una nota all’ Amministrazione Comunale, n. 7890 del 19/07/2024, nella quale comunica che “anche alla luce dei nuovi elementi inerenti il quadro conoscitivo recentemente emersi, gli studi sviluppati, (ovvero quelli del comune),sebbene contengano elementi utili per la definizione della pericolosità, non possano ritenersi esaustivi per procedere all’elaborazione della proposta di riesame e di modifica della mappa della pericolosità da alluvione del PGRA relativamente al reticolo principale (Fiume Arno, nel tratto compreso tra il Canale Scolmatore e la foce, e Canale Scolmatore)”.
Quindi l’autorità di bacino distrettuale, competente, ritiene non sufficienti gli studi e le valutazioni trasmesse dal comune per un riesamine della pericolosità idraulica. Preme ricordare che l’autorità di bacino distrettuale, che ha l’ultimo parere vincolante, dipende dal Ministero dell’ambiente e non dalla regione. Quindi il parere del Genio Civile è sempre condizionato dal parere dell’autorità di distretto e deve essere il Comune a indicare su quale piano consocitivo emettere il parere.
Infatti, il genio civile ha trasmesso al comune di Pisa e all’autorità di distretto una lettera, nella giornata di ieri, nella quale fa presente che è necessario che l’Amministrazione comunale comunichi quanto prima, anche al fine del proseguimento dell’istruttoria tecnica, su quale quadro conoscitivo sia intenzionata ad impostare il suddetto modello idraulico del reticolo secondario:
1. sul vigente quadro conoscitivo del PGRA del reticolo principale validato dall’Autorità di Bacino Distrettuale, riferibile allo studio “Approfondimenti e nuove valutazioni del quadro conoscitivo relativo alla pericolosità idraulica delle aree poste nel territorio comunale di Pisa” del Dicembre 2016, redatto da DHI per conto del Comune;
2. sul nuovo quadro conoscitivo del PGRA che sarà definito a seguito del completamento dell’attività di riesame delle mappe di pericolosità da alluvione sul reticolo principale relative al fiume Arno da parte della suddetta Autorità Distrettuale, così come indicato nella nota n. 7890 del 19/07/2024.
Se l’amministrazione comunale è intenzionata a procedere secondo la prima opzione, occorrerà attendere gli esiti del coordinamento dove il Comune parteciperà per valutare l'importante aspetto legato all’aggiornamento degli studi idraulici di supporto alla realizzazione delle opere previste nell’Accordo di Programma per la realizzazione, tra le altre cose, della nuova sede della Scuola Superiore Sant’Anna nel Comune di San Giuliano Terme. In questo caso, gli esiti degli studi in argomento dovranno essere rivalutati alla conclusione della suddetta attività di riesame delle mappe di pericolosità da alluvione del PGRA, relative al Fiume Arno, da parte dell’Autorità di Bacino Distrettuale sia in termini di condizioni al contorno da assumersi per il reticolo secondario oggetto di studio che di valutazione degli scenari di una possibile reciproca interazione tra le esondazioni dei corsi d’acqua del reticolo secondario e principale.
Nel caso invece che l’Amministrazione comunale intenda seguire la seconda opzione, quella indicata dall'Autorità di distretto, resterà sospeso il parere del genio civile in attesa del completamento degli studi da parte dell’Autorità di Bacino Distrettuale (Ministero dell'Ambiente) e del conseguente aggiornamento del modello idrologico-idraulico predisposto dal Comune.
Alla luce della conferenza stampa di mercoledì, dove sindaco e assessore Latrofa già conoscevano il tutto, non ci si capacita come non ne abbiamo fatto cenno omettendo la vera questione. Quindi, allo stato attuale il comune deve integrare e chiarire ancora la documentazione trasmessa al genio civile e bisogna che sia definito con l’autorità di bacino distrettuale l’iter corretto, visto che nonostante le valutazioni fatte negli studi commissionati dal comune, l’autorità di distretto è l’unico ente a cui spetta la definizione della mappa della pericolosità da alluvione del PGRA e quindi della valutazione del reticolo principale. Siamo certi che alla luce delle lettere arrivate in Comune questa amministrazione possa chiarire con l’autorità di bacino, che dipende dal ministero dell’ambiente, considerata la stessa appartenenza politica dell’attuale governo e Ministro. Il Comune dovrebbe inoltre porsi la questione di come risolvere la pericolosità idraulica di quella zona e collaborare con la società e le istituzioni e non andare avanti con proclami e scadenze mai rispettate.
Per quanto di nostra competenza siamo disponibili a lavorare assieme per la risoluzione di un problema che sta a cuore a molti cittadini, partecipando se vi è la disponibilità ad un incontro con l’autorità di bacino, ben consapevoli che quella zona, fin dall'inizio, è una zona ad alto rischio idrico e il Comune avrebbe dovuto gestire meglio la questione senza promesse vane ma consapevoli delle eventuali difficoltà. Alla luce di tutto ciò troviamo sbagliato l'atteggiamento dell'amministrazione che in conferenza ha voluto solamente difendersi provando a trovare responsabilità altrui. Serve un lavoro di tutti, collaborativo, fuori dalla ricerca di responsabilità per arrivare a un punto”.