Biancoforno e i diritti negati ai lavoratori. Dopo la sindacalista querelata Il PD porta la vicenda in Senato
Le reazioni della politica pisana. Tutti gli schieramenti chiedono maggiore chiarezza all'azienda
Martedì 14 maggio, davanti ai cancerlli della Biancoforno di Fornacette, in occasione dell'assemblea sindacale promossa dalla Flai-Cgil per spiegare le ragioni della raccolta firme per i 4 referendum indetti dalla Ggil, i lavoratori dell'azienda leader del settore dolciario, avevano protestato per le loro condizioni di lavoro.
Tra le richieste avanzate da Natasha Merola, segretaria provinciale Flai Cgil, "Il rispetto dei diritti dei lavoratori e orari di lavoro certi" ed un tavolo di contrattazione con la proprietà.
Proprio nelle ore successive al presidio, da parte dell'azienda Biancoforno era stata presentata una querela per diffamazione nei confronti della sindacalista Natasha Merola.
Qua di seguito i link alle notizie pubblicate sull'argomento, la video intervista a Natasha Merola e le reazioni della politica pisana alla vicenda.
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Ha scritto Irene Galletti, presidente del Gruppo Movimento 5 Stelle Toscana.
"Ho appreso da fonti sindacali della situazione delle lavoratrici e dei lavoratori della Biancoforno di Fornacette e della querela ricevuta dalla segretaria provinciale della Flai Cgil, Natasha Merola. Vorrei esprimere la mia solidarietà a tutti loro e annunciare una mozione regionale in favore dei lavoratori, e per richiedere il coinvolgimento di tutte le forze politiche nella difesa del diritto sindacale, contro qualsiasi forma di intimidazione finalizzata a sopprimere il libero confronto democratico." Lo afferma Irene Galletti, Presidente del Gruppo Movimento 5 Stelle Toscana. "Abbiamo recepito il messaggio della Flai Cgil e solleveremo la questione sia in Consiglio che ai tavoli della Regione, dove la proprietà dovrà rendere conto del proprio comportamento. I lavoratori hanno dei diritti ed i loro rappresentanti sindacali devono poterli difendere nelle forme e nei modi che il nostro ordinamento consente. Chiederò che la mozione sia portata all’ordine del giorno della prossima seduta." Conclude Galletti.
Hanno scritto Elena Meini (capogruppo Lega in consiglio regionale) e Daniele Ranfagni (candidato sindaco del centrodestra a Calcinaia)
“Da quanto, a più riprese, hanno segnalato i sindacati, sembrerebbe che vi siano seri problemi nella gestione del personale da parte dell’azienda Biancoforno di Calcinaia - afferma Elena Meini, Capogruppo in Consiglio regionale della Lega.” “La Cgil enuncia tutta una serie di criticità fra società e dipendenti che renderebbe alquanto teso il rapporto, con inevitabili conseguenze del caso - prosegue il Consigliere.” “Tematica molto delicata che merita sicuramente la massima trasparenza per evitare che la situazione peggiori ulteriormente - precisa l’esponente leghista.” “E’ doveroso, dunque, che vi sia, finalmente, la massima collaborazione fra le parti, cosa che almeno dalle notizie di stampa, non pare ci sia, finora stata - sottolinea la rappresentante della Lega.” “L’argomento è spinoso e complesso e quindi, lo ribadiamo, è fondamentale che, oltre sui giornali, la questione venga principalmente analizzata fra gli attori in campo - conclude Elena Meini.” “La Biancoforno è un’azienda presente sul territorio da molti anni e nel tempo i lavoratori si sono spesso lamentati di questi “trattamenti”, senza aver mai dato seguito ad azioni collettive concrete e risolutive - afferma Daniele Ranfagni, candidato Sindaco del Centrodestra a Calcinaia.” “Oggi, invece, assistiamo ad uno scenario diverso, dove i dipendenti chiedono il riconoscimento dei loro diritti , mentre noi ci chiediamo dove sia l’amministrazione comunale per dare il giusto supporto a queste famiglie - conclude Ranfagni.”
Ha scritto Ylenia Zambito, senatrice del Partito Democratico.
La questione dei lavoratori e lavoratrici dell'azienda Biancoforno è molto seria, non permettere di farli riunire in assemblea è lesivo di diritti garantiti dalla nostra Costituzione, un fatto grave che non può e non deve essere trascurato, per questo presenterò rapidamente un'interrogazione al Senato per fare massima chiarezza sulla vicenda. Intanto esprimo la mia piena vicinanza a chi lavora presso l'azienda di Fornacette, ai sindacalisti e alle sindacaliste della Flai-Cgil che stanno lottando per avere garantiti diritti che ancora oggi, purtroppo, molti lavoratori e lavoratrici vedono negarsi. Come ha ricordato anche il sindaco di Calcinaia Alderigi, stiamo parlando di una realtà della produzione del territorio che ha un ruolo molto importante per la Valdera e la provincia di Pisa, producendo su scala nazionale e impiegando oltre 200 dipendenti.
Ha scritto Oreste Sabatino, segretario provinciale PD Pisa.
Chiediamo che venga fatta luce sulla vicenda che vivono le lavoratrici e i lavoratori della Biancoforno di Calcinaia. Il loro diritto di riunione è un diritto costituzionale, che noi difendiamo e vogliamo proteggere.
Non solo per loro, ma per tutti lavoratori delle aziende del nostro territorio, dove è inaccettabile che venga negato o limitato qualsiasi diritto di confronto e di riunione. Alle lavoratrici e ai lavoratori va la solidarietà e vicinanza del Partito Democratico provinciale e dell'Unione comunale di Calcinaia.
Ha scritto Sinistra Italiana Federazione di Pisa.
Stamattina si è svolto un presidio indetto dalla Flai Cgil di Pisa di fronte all'azienda Biancoforno di Fornacette per chiedere il rispetto degli orari e dei turni di lavoro e dei diritti sindacali.
"Siamo a fianco dei lavoratori e della Flai Cgil" afferma Anna Piu, segretaria provinciale di Sinistra Italiana che ha partecipato al presidio "la Biancoforno rappresenta una realtà importante sul territorio che da lavoro a quasi 190 addetti che salgono a 380 con l’indotto. Non si può tollerare che i tempi di lavoro non siano certi, impedendo alle persone la possibilità di organizzare la propria vita. Per noi di Sinistra Italiana il lavoro deve essere tutelato, dignitoso, sicuro, come chiedono anche i referendum promossi dal sindacato. Staremo sempre coi lavoratori che lottano per i loro diritti, e non accetteremo nessuna forma di intimidazione o ritorsione".