Cala la domanda di lavoro a Pisa, Massa e Viareggio
Dal report della Camera di Commercio della Toscana Nord-Ovest emerge come le imprese faticano a trovare personale
Prosegue a novembre il calo della domanda di lavoro nelle province di Lucca, Massa-Carrara e Pisa. Le assunzioni programmate dalle imprese ammontano a poco più di 6.000 unità, segnando una contrazione del 9% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Si tratta di circa 600 posizioni in meno, secondo i dati del Sistema informativo Excelsior, elaborati dalla Camera di Commercio della Toscana Nord-Ovest in collaborazione con l’Istituto Studi e Ricerche (ISR).
Il calo colpisce principalmente il settore manifatturiero, mentre i servizi mostrano una maggiore tenuta. Tuttavia, il divario tra domanda e offerta di lavoro si conferma una sfida cruciale: quasi una posizione su due (48%) risulta difficile da coprire, con punte che superano la media nazionale. A Lucca, il mismatch raggiunge il 50%, con difficoltà estreme (67%) per operai specializzati. A Massa-Carrara la situazione è ancora più critica: il 58% delle assunzioni risulta problematico e per alcune figure, come meccanici e montatori, si arriva al 90%. Pisa registra un dato lievemente migliore, con il 54% delle posizioni difficili da coprire, ma con settori come le costruzioni e i trasporti che presentano sfide notevoli (66%-81%). Nella città della Torre si registra anche la flessione più contenuta nella domanda di lavoro: appena -3% rispetto al 2023, per un totale di 2.850 assunzioni programmate a novembre. Mentre il settore industriale perde il 15% delle richieste, i servizi registrano un leggero aumento (+4%). Tuttavia, il problema del reperimento di personale qualificato persiste. Oltre alla mancanza di candidati (35%), le imprese lamentano una preparazione inadeguata (15%).
Valter Tamburini, Presidente della Camera di Commercio della Toscana Nord-Ovest, sottolinea l'urgenza di un intervento mirato:
«Il calo della domanda di lavoro e il persistente mismatch richiedono azioni immediate per ridurre questo divario. Investire nei giovani e nella formazione è fondamentale. Promuoviamo percorsi formativi mirati nei settori strategici come meccatronica, turismo, moda e agroalimentare. Inoltre, sosteniamo le imprese con contributi fino a 5mila euro per le spese di tutoraggio». Tra le iniziative messe in campo, spiccano i PCTO tematici (Percorsi per le Competenze Trasversali e l’Orientamento) e i programmi di certificazione delle competenze, mirati a rafforzare il legame tra istruzione e mondo produttivo. La speranza è che queste misure possano invertire la tendenza, riducendo il divario tra le necessità delle imprese e le competenze dei candidati, favorendo così una ripresa del mercato del lavoro nelle tre province toscane.