Calci, sabato 25 novembre due iniziative per la legalità
Nino Melito Petrosino incontra gli studenti, a teatro lo spettacolo della Scugnizzeria di Scampia
Ha scritto il Comune di Calci.
Nino Melito Petrosino sarà sabato 25 novembre a Calci per incontrare gli studenti delle medie e raccontare loro la storia del suo leggendario avo, il poliziotto Giuseppe ‘Joe’ Petrosino. L’incontro, promosso dall’amministrazione comunale nell’ambito delle iniziative sul tema della legalità, si terrà alle 9 alla scuola secondaria di primo grado G. Pisano dell’Istituto comprensivo Ilaria Alpi.
Joe fu il primo agente di origini italiane a entrare in servizio nella polizia di New York, era il 1883, svolgendo operazioni decisive contro la criminalità della Mano Nera, organizzazione mafiosa che andava strutturandosi fra gli italiani emigrati oltreoceano. Nato a Padula nel 1860, Joe fu assassinato nel 1909 a Palermo, dove era appena giunto per indagare sulle connessioni mafiose fra Italia e Stati Uniti.
Nino Melito Petrosino, autore del libro “Joe Petrosino, l’incorruttibile”, da oltre cinquant’anni parla di legalità con gli studenti, italiani e statunitensi, raccontando la storia esemplare di chi, per primo, dedicò la sua vita alla lotta alla mafia. La presenza di Nino a Calci si deve al Patto di Gemellaggio fra la Certosa di Calci e la Certosa di Padula, dove Joe nacque e dove è stato anche realizzato un museo a lui dedicato.
La giornata dedicata alla legalità proseguirà poi in serata - alle 21 al Teatro Valgraziosa - con la rappresentazione gratuita di “Requiem per un burattino”, spettacolo portato in scena da La Scugnizzeria di Scampia, la quale rappresenta senza dubbio una esperienza reale di chi pratica la legalità su un terreno ed in un contesto particolarmente difficili, quindi un esempio concreto e positivo per tutti i giovani. L'iniziativa nasce dal Consiglio Comunale dei ragazzi di Calci, in occasione della Giornata mondiale dei diritti dell'infanzia e dell'adolescenza. Lo spettacolo, “dedicato a tutti i Lucignolo del mondo”, ci ricorda che nella storia di Pinocchio tutti proviamo compassione per un ragazzino che nelle difficoltà ha sempre trovato un supporto in Geppetto, nella fata turchina e non solo. Pochi, invece, provano a mettersi nei panni di Lucignolo, l’amico mingherlino, particolarmente vivace e abbandonato a se stesso, dal Paese dei Balocchi a Scampia.