Calcio dilettanti: l’intervista della settimana
A margine dei festeggiamenti per le 200 presenze nel San Miniato, parla il capitano Filippo Scali: “Ho il rossoblù dipinto sul cuore”
intervista raccolta da Romina Orsini
Filippo, 200 presenze, un traguardo importante…
“Un traguardo quasi impronosticabile quando sono arrivato, a dicembre 2015. Venivo dalle Capanne e il San Miniato doveva essere una sorta di trampolino di lancio, dopo varie stagioni in Prima Categoria. Scelsi San Miniato perché è la squadra della mia città, io sono nato e cresciuto lì. Ero tornato a casa e volevo rilanciarmi. In realtà poi non è stato più soltanto un rilancio ma un vero e proprio stato di appartenenza.”
Per ora una stagione più che soddisfacente…
“Nel girone di andata tra alti e bassi siamo riusciti a mantenerci fuori dalla zona retrocessione. Speriamo quest’anno di conquistare una salvezza più tranquilla. Vorrei ricordare che l’anno scorso ci siamo salvati dopo 50 anni di assenza dalla Promozione, grazie alla gara di playout vinta contro il Gambassi. In questa stagione abbiamo rinnovato quasi totalmente la rosa, solo cinque sono i reduci dello scorso anno. Abbiamo conquistato punti importanti contro formazioni di alta classifica come Belvedere e San Miniato Basso. Da Gennaio abbiamo trovato qualche difficoltà nell’ottenere punti, nonostante le buone prestazioni. Ma la squadra c’è ed è consapevole di poter riuscire a conquistare l’obiettivo della salvezza. Siamo padroni del nostro destino.”
“Senz’altro la vittoria del Campionato di Prima Categoria due anni fa, successo conquistato insieme ad un gruppo, formato da ragazzi del territorio, che ha lavorato sodo per quattro lunghi anni. E un bel ricordo è chiaramente anche la salvezza dello scorso anno dove tutti ci davano già retrocessi ad inizio stagione; per noi è stata una rivincita doppia”.
I compagni a cui sei più affezionato…
Su tutti Marconcini e Morelli. Insieme a loro, a Zini e a Faraoni, ho condiviso momenti speciali. Siamo i veterani di questa squadra. Abbiamo il rossoblù dipinto nel cuore, e abbiamo riportato il San Miniato dove merita di stare.”