Capitale della cultura, rinviare di un anno per presentarsi più uniti e forti

Cronaca
PISA e Provincia
Mercoledì, 5 Febbraio 2020

Pisa Democratica critica la politica della giunta Conti in tema di cultura, ma tende la mano per un percorso unitario verso una candidatura a capitale delle cultura per il prossimo anno

Pisa capitale della cultura 2021 è un’idea che continua a far discutere. Pisa Democratica, pur criticandone la tempistica tende la mano all’amministrazione comunale invitandola a ripensare la strategia facendo un passo indietro quest’anno, per riproporsi con più forza il prossimo anno.

«L’idea di candidare la città di Pisa a Capitale Italiana della Cultura 2021 suggerisce una riflessione più ampia di una semplice contrapposizione tra parti politiche, affermano da Pisa Democratica. Pisa possiede le carte in regola per partecipare con successo alla competizione lanciata annualmente dal Governo Italiano. Le potenzialità sono tuttavia soffocate dall’assenza di un piano organico: la presenza di un patrimonio storico artistico, delle istituzioni universitarie o di competenze avanzate sono gli ingredienti pregiati a disposizione di una cucina priva di idee e metodo di lavoro».

«Il Comune di Pisa, proseguono da Pisa Democratica, ha fatto terra bruciato intorno a sè rompendo i rapporti con i comuni vicini, il tessuto associativo, gli operatori culturali che non rientrano nella cerchia ristretta. L’appello al sostegno unitario formulato da Sindaco giunge tardivamente e contrasta con le scelte assunte nei primi due anni di mandato, il cui filo conduttore è rappresentato dalla chiusura di strutture e progetti che non appartengono all’universo di riferimento della giunta di centro destra. Non è logicamente possibile lamentarsi della freddezza che circonda la candidatura della città di Pisa e operare al contempo per la chiusura della biblioteca, della Stazione Leopolda, del Festival della Robotica, ignorare preziose esperienze di base e ridurre le risorse a disposizione del Teatro Verdi senza apparenti motivazioni».

«L’assegnazione del titolo di Capitale Italiana della Cultura richiede una capacità di coinvolgimento e progettazione condivisa che non rientrano nelle corde della Giunta Conti», sottolinea ancora Pisa Democratica che chiede all’Amministrazione Comunale «di non esporre la città a una probabile sconfitta e rinviare di un anno la candidatura, mettendo in cantiere la costruzione di un progetto unitario in grado di favorire il superamento delle conflittualità generate dalle politiche comunali fin qui intraprese».

«Se il Sindaco ritiene che la cultura non possieda colori politici operi per rimuovere i contrasti e aggregare idee e risorse in un progetto unitario. La promozione culturale deve tornare a rappresentare un‘occasione di apertura e distensione, non un fattore di chiusura identitaria. In questo quadro rinnovato siamo certi che le diverse sensibilità saranno pronte a collaborare nell’interesse collettivo», è la conclusione di Pisa Democratica.

redazione.cascinanotizie