Cappotto crollato a Sant'Ermete. Diritti in comune: "Occorrono chiarimenti sul sistema di controllo e verifiche di APES"
"Chi risponde nei confronti degli inquilini che subiscono evidenti danni?"
Intorno alle 17.30 di martedì 24 ottobre 2023, dopo diversi giorni di acquazzoni e maltempo, il cappotto dei 39 nuovi alloggi Erp di Sant'Eermete a Pisa, era crollato, lasciando nello sgomento i residenti ed il Comitato di Quartiere.
Ora le cause del crollo, sono state certificate con la dicitura "lavoro non eseguito a regola d'arte" dall'azienda che aveva approntato il cantiere, la ditta Proter.
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Sull'argomento è intervenuto Ciccio Auletta, consigliere comunale Diritti in comune.
I lavori di rivestitura dell’edificio di case popolari nel quartiere di Sant’Ermete, dove nello scorso ottobre si è verificato il crollo integrale su un lato della facciata, non sono stati eseguiti correttamente. Finalmente dopo 8 mesi dallo scorso ottobre, quando si sfiorò la tragedia, emerge quello che era risultato evidente agli inquilini e agli abitanti del quartiere sin dal primo momento e testimoniato dalle tante denunce e segnalazioni fatte ad APES: la ditta PROTER, la stessa ditta che, dopo che si erano verificati numerosi problemi, aveva abbandonato il cantiere per la realizzazione del secondo edificio di case popolari da 33 alloggi, non ha eseguito il lavoro a regola d'arte.
Sono questi i primi risultati emersi dalla relazione prodotta dal perito incaricato da Apes ed illustrata venerdì 14 giugno, su nostra richiesta, in Seconda Commissione di Controllo e Garanzia. In particolare si evidenziano criticità sulla posa in opera dei materiali che hanno portato a non “conformità costruttive” ma anche problemi sull’andamento dei lavori, tempi lunghi nella realizzazione di alcune opere e mancati accorgimenti che hanno determinato “criticità realizzative”.
Una scorretta procedura nella realizzazione della tamponatura che ha provocato il collasso della facciata Sud, ma anche numerosi problemi sulle facciate Est ed Ovest su cui occorrerà intervenire. E riguardo al cronoprogramma dei lavori, finalmente ad 8 mesi dal crollo, APES ha annunciato nella commissione di ieri che martedì prossimo inizieranno finalmente i lavori sulla facciata Sud per una durata di 60 giorni, mentre si attendono ancora i risultati dal laboratorio incaricato di definire esattamente gli interventi da effettuare sulle altre due facciate.
E' inaccettabile che ad un anno e mezzo dalla inaugurazione dell'immobile avvenga un collasso di tale portata come è inaccettabile che nel verbale del sopralluogo della Seconda Commissione di Controllo e Garanzia nello scorso dicembre si evidenziano anche: “persistenti e continue infiltrazioni di acqua, con conseguente umidità nelle cantine, nelle soglie e nelle finestre degli appartamenti. Il distacco dell’intonaco e la carenza di imbiancatura negli infissi, non funzionamento delle chiusure degli armadi che contengono i contatori. Corrimano e gradini non conformi alle altezze e danneggiati, infissi già vecchi ed ammalorati”. Da parte nostra le risposte ricevute in commissione non sono sufficienti ed occorrono chiarimenti sul sistema di controllo e verifiche che APES realizza sui cantieri.
Chi risponde nei confronti degli inquilini che subiscono evidenti danni? Oltretutto il caso di Sant’ Ermete non è isolato: abbiamo portato alla attenzione della Seconda Commissione consiliare permanente le evidenti anomalie nelle nuove case popolari a I Passi e denunciato tanti mancati interventi di manutenzione dal Cep a Cisanello.
Vivere nelle case popolari non deve mai significare dover accettare condizioni di vita indegne.