Caro presidente... Il consigliere scrive una lettera a Conte

Politica
Vicopisano
Giovedì, 2 Aprile 2020

Artigiano, fabbro, Gian Matteo Giorgi scrive a Conte per la decisione presa dal Governo di sostenere solo i lavoratori autonomi in regola con i versamenti contributivi

Gian Matteo Giorgi, consigliere comunale di Fratelli d'Italia a Vicopisano, prende carta e penna e scrive al presidente del consiglio Giuseppe Conte.

Al centro della missiva, la decisione presa dal Governo di assegnare un contributo di 600 euro ai lavoratori autonomi che soddisfino il requisito della regolarità contributiva.

"Essendo io stesso un artigiano - scrive Giorgi - so bene i problemi che attraversiamo e che attraverseremo, nei giorni scorsi ho ascoltato le preoccupazioni di molti piccoli imprenditori e commercianti e con questo gesto spero di far sentire la loro voce, la nostra voce al governo".

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Qua di seguito la lettera del consigliere di FdI Gian Matteo Giorgi al presidente de consiglio Giuseppe Conte

Spett.le Presidente,
la presente per informarla e condividere con lei quella che a mio avviso è una grande contraddizione in merito al contributo per i lavori autonomi legato all’emergenza COVID-19.
Io sono un piccolo artigiano, fabbro per l’esattezza, facente quindi parte di quell’esercito di piccoli e medi imprenditori, che da sempre hanno contribuito a reggere in piedi l’economia del nostro paese oltreché a portare avanti la tradizione, la qualità e le eccellenze che tutto il mondo ci invidia da sempre.
Sono uno come tanti possessori di partita i.v.a. che ogni mese devono combattere per riuscire a generare entrate tali da permettergli di pagare i propri fornitori, le bollette, le tasse, i contributi e riuscire a portare qualcosa a casa per mantenere la propria famiglia.
Io ho 32 anni, e da quattro sono un lavoratore autonomo. Amo il mio lavoro, nel quale metto tutta la mia passione ed il mio impegno, perché la soddisfazione spesso va oltre all’aspetto puramente pecuniario.
Rimane il fatto che come lei ben saprà, faccio parte di una categoria che naviga sempre più difficilmente a causa sia dell’elevata pressione fiscale sia delle difficoltà dovute alla sempre maggiore presenza nel mercato di prodotti industriali a costi stracciati spesso provenienti da paesi esteri.
Tutto quanto premesso, ciò che mi ha veramente deluso è vedere la scarsa o nulla considerazione da parte del governo durante l’evolversi di questa emergenza sanitaria.
Il contributo di 600,00 € che sarà erogato tramite INPS per il mese di marzo ai lavoratori autonomi è già di per sé irrisorio, perché chiunque abbia da pagare un affitto e delle utenze oltre alle spese necessarie alla vita quotidiana andrà in difficoltà, e a sua volta non pagherà i propri debiti verso altri innescando un meccanismo a catena che rischia di bloccare interi settori.
Leggendo poi la circolare INPS riportante i metodi di assegnazione del contributo in oggetto sono rimasto ancora più addolorato e negativamente sorpreso nel rilevare che tra i requisiti per poter accedere alla prestazione c’è la regolarità contributiva! Questa a mio avviso è una contraddizione enorme. Il Governo ha fatto uno stanziamento per aiutare gli autonomi in difficoltà ma se uno di loro aveva già delle sofferenze e non ha potuto pagare una rata dei contributi previdenziali allora non viene aiutato? E non mi riferisco a gli evasori totali o seriali ma a tutti quelli che cercano di pagare tutto ma agni tanto non ci riescono stando dentro le scadenze!
Tra l’altro c’è un altro paradosso: Voi ci obbligate a stare chiusi quindi a non lavorare e a non poter incassare per uno/due/tre mesi, chi non è in regolarità contributiva non sarà aiutato, ed alla fine con quale coraggio poi ci chiederete di pagare tasse e contributi per questo periodo dove non abbiamo lavorato per Vs imposizione?
Trovo veramente assurdo questo modus operandi, che non torna da nessun punto di vista. Sarebbe stato quantomeno accettabile se a coloro che mancano di qualche pagamento previdenziale invece di erogargli il contributo fosse stata fatta una compensazione col proprio debito, così anche se in modo minore, lo Stato avrebbe teso comunque una mano. Anche perché sicuramente chi non ha potuto versare nei mesi scorsi non potrà certo farlo adesso che non lavora e quindi si ritroverà doppiamente indebitato tra pochi mesi.
So benissimo che in questo momento avrà molti problemi da risolvere ma le chiedo seriamente di riflettere su quanto detto, oltre a valutare altre forme di “protezione economica” per i lavoratori autonomi, perché sono veramente tanti gli artigiani ed i piccoli commercianti che si ritroveranno ad attraversare enormi difficoltà, e credo che sia suo dovere aiutare chi fino a ieri, tra mille difficoltà, ha costituito la spina dorsale del nostro paese.
Fiducioso in una sua risposta, preferibilmente con provvedimenti atti a risolvere i problemi su elencati porgo distinti saluti,

Vicopisano, 1 Aprile 2020

redazione.cascinanotizie