Cascina 1945, il Natale solidale dell’Unione Donne Italiane
Quando a Cascina il Natale era già solidale, tutti assieme per alleviare le sofferenze scaturite dalla tragedia della Seconda Guerra Mondiale, da venti anni di dittatura fascista e dall’occupazione nazi-fascista degli ultimi due anni.
La Seconda Guerra Mondiale è terminata da pochissimi mesi, l’Italia sta vivendo uno dei momenti più tragici della sua storia, l’Unione Donne Italiane (qui un po' di storia) si mette in campo per alleviare le sofferenze di migliaia di famiglie in tutto il paese.
A Cascina, il locale Circolo organizza per il periodo delle feste di Natale, una serie di iniziative solidali in favore dei militari che si trovano ancora nella zona e che non hanno potuto, ancora, far rientro a casa, oltre a dare un po’ di sorriso a quei bambini e bambine orfani di guerra o che hanno il proprio babbo prigioniero nei campi di concentramento all’estero, di uno degli eserciti delle Forze Alleate (chi in Inghilterra, Scozia, Canada, Unione Sovietica).
Eventi che si protraggono anche per la festa di Capodanno in favore degli anziani bisognosi.
Iniziative solidali che l’Unione Donne Italiane mette in campo assieme, a tutti i rappresentanti delle forze politiche e sociali: dall’allora CLN (Comitato di Liberazione Nazionale), il Partito d’Azione, la Democrazia Cristiana, Fronte della Gioventù, il Partito Socialista Italiano, l’ANPI, il Partito Comunista Italiano, l’Associazione Reduci, Camera Confederame del Lavoro, la Lega dei Contadini, le Autorità locali.
Tutti assieme nel “Comitato Pro Settimana Sociale di Natale”.
Tutti assieme per allievare i disagi causati dalle conseguenze della Seconda Guerra Mondiale, dal ventennio dittatoriale fascista.
Così come si renderebbe necessario oggi, tutti assieme, senza distinzioni, trovare soluzioni per alleviare problematiche causate dall’arrivo del virus Covid 19 e pensare ad una ripartenza economica, sociale e culturale. Non certo mettere in campo possibili “crisi di governo”.