Cascina 2020, Fabio Poli boccia Susanna Ceccardi su tutta la linea: "Il nulla"

Politica
Cascina
Sabato, 21 Marzo 2020

Il candidato della lista Lavoro, Sviluppo e Ambiente boccia il passato, presente e futuro politico dell'ex sindaca di Cascina protagonista della "missione" in Spagna

A una settimana dalla "missione" in Spagna di Susanna Ceccardi, molto contestata e già oggetto di richiesta di "dimissioni dagli incarichi" da più parti, come di una vera e propria bagarre interna al centrodestra pisano (leggi anche: Coronavirus, "Ceccardi-bus" bagarre nel centro destra), sull'intera vicenda interviene anche Fabio Poli, candidato alle elezioni amministrative di Cascina per la lista Lavoro, Sviluppo e Ambiente.

Fabio Poli, già consigliere comunale di lungo corso del Partito Socialista, attacca l'ex sindaca di Cascina e eurodeputata in odore di candidatura alla Regione Toscana su tutta la linea e definisce il "Ceccardi-Bus" come un altro espediente da campagna elettorale.

Non solo, Poli mette poi sotto la lente d'ingrandimento l'esperienza amministrativa dell'ex sindaca Susanna Ceccardi, archivata come "Il nulla".

 

Scrive Fabio Poli

Su di Lei, on. Ceccardi, verrebbe da dire, con amabile battuta, che è l'istituto della propaganda perché, da ex sindaco, da attuale europarlamentare, da futura candidata alla presidenza della Toscana, non ci ha mai fatto vedere né ascoltare alcun provvedimento istituzionale di rilievo. Questo non vale, invece, per l'abile strategia comunicativa nella quale Lei ed i suoi professionisti siete molto bravi: sparare a raffica senza scrupoli etici; sparare su ogni tipo di cosa, tanto molte di queste cose saranno dimenticate, e tutte le incoerenze non verranno annotate.

Non c'era bisogno dell'iniziativa ultima “in terra di Spagna” per descrivere meglio il senso ed il rapporto che ha con la politica: non c’è diritto, non c’è giustizia, non c’è lavoro e sicurezza economica, ma elargizione, protezione, arbitrio. Lei non ha dato alcuna risposta ai problemi del territorio di Cascina, ha solo promesso sgomberi e polizia (e, fra le promesse più eclatanti, la riapertura di Corso Matteotti!). Scelte che non hanno risolto o non hanno portato a nulla. Dopo essersi caratterizzata unicamente per una perenne assenza dal palazzo comunale, non ha provato alcuna vergogna, ha tratto solo vantaggi, e ha ritenuto di non svolgere più un mandato su cui aveva chiesto la fiducia e il voto a quei cittadini, poi costretti ad elezioni anticipate.

Pur non avendo dato niente di quanto aveva assicurato, e in preda alla solita bulimia d'incarichi, ha pensato di “farsi nominare assessore alla sicurezza” onorandoci ancora della sua non presenza e farci sperimentare un ulteriore disagio. Dopo il “nulla", preceduto dalle sue dimissioni, ha imposto sulla scrivania del sindaco una sua “creatura” che ormai se ne va in giro sulle proprie gambe, entra perennemente in conflitto con l'intera giunta comunale, ignora le indicazioni del principale organo di controllo politico, qual'è il consiglio comunale, ne disattende le sollecitazioni a “valutare ogni problematica primaria” e a diffondere, per non generare ulteriori incertezze nei cittadini, una costante informazione quotidiana attraverso i canali istituzionali anzichè, come sta avvenendo, dalle pagine Facebook personali (quante/i sono le/i cittadine/i di Cascina che vi accedono?).

Sembra proprio che Lei non abbia ancora preso coscienza del vuoto istituzionale che si sta profilando perché, essendo in altre “faccende affaccendata”, non ha ancora capito che con quella sua creatura politica deve fare i conti, e ne dovrà sempre rispondere. Sarebbe il caso, mostrando almeno una sensibilità istituzionale residua, che nella fase di crescente preoccupazione che stiamo attraversando intervenisse fin da subito per indirizzare un contesto di cui Lei si è resa pienamente responsabile.

Ormai quotidianamente, assistiamo a comportamenti dettati da sola visibilità elettorale, di cui Lei è stata precursore, da ritorsioni di chi si è sentito sedotto e abbandonato, da una “babilonia” che ogni giorno attraversa il suo partito, ad uno scenario al quale con una mozione di sfiducia, e per senso di responsabilità, potrebbe porre fine il consiglio comunale dando definitiva conclusione ad una legislatura, sotto ogni profilo, populista e fallimentare.

carlo.palotti