Cascina, addio alla serie D
Mancano ancora le comunicazioni ufficiali, ma ormai è deciso: il Cascina si trasferirà a Ponsacco
Dopo un campionato esaltante con una strabiliante salvezza ottenuta nel campionato di serie D, nubi nere si addensano sul futuro del calcio a Cascina.
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La società del presidente Sisti, non trovando risposta alle richieste (di un campo di allenamento in primis, ndr) rivolte all’Amministrazione Comunale di Cascina, nei giorni scorsi ha siglato un accordo con l’Associazione Cultura e Sport delle Melorie di Ponsacco, il cui presidente, Matteo Giusti, si è reso ben disponibile a mettere a disposizione le proprie strutture.
Col direttore sportivo Luca Scaramuzzino (nella foto) abbiamo fatto il punto della situazione:
“Abbiamo inoltrato alla Figc una richiesta formale di cambio di denominazione (non ci è stato detto quale sarà questa nuova denominazione, ndr) e sede legale, vedremo se questa richiesta sarà accettata. Con le due squadre, serie D e juniores nazionali, ci alleneremo alle Melorie, dove abbiamo anche intenzione di aprire un settore giovanile. Ci potrebbe essere anche la disponibilità da parte dell’Amministrazione Comunale di Ponsacco di farci giocare allo stadio Comunale di Viale della Rimembranza. C’è la volontà di allargare il Consiglio Direttivo, ed eventualmente cambiare anche un po’ di cariche all’interno dello stesso. Stiamo ripartendo con nuovi stimoli per questa avventura, stimoli che a Cascina stavano un po’ affievolendosi. Dal punto di vista sportivo, l’idea sarebbe quella di riconfermare in blocco lo staff tecnico, mentre dal punto di vista del mercato siamo in clamoroso ritardo, visti tutti i problemi di ordine amministrativo e burocratico che abbiamo dovuto risolvere, ma siamo fiduciosi di poter fare bene. E’ certo che sarà ancor più difficile dell’anno scorso, ma le sfide non ci fanno paura.”
Non sappiamo e non vogliamo trovare colpevoli a questa situazione imbarazzante (non è compito nostro, ndr). Quello che invece è certo è che, proprio ad un passo dal “centenario” della società, nata nel 1924, nessuno si sarebbe aspettato una retrocessione di ben cinque categorie (dalla serie D alla terza categoria, magari con l’Atletico Cascina) oppure, al limite, di “solo” tre categorie nell’eventualità in cui dovesse essere acquisito il titolo del Latignano, appena promosso in prima categoria.