"Cascina Bene Comune", la scuola e il diritto allo studio
La Lista "Cascina Bene Comune", in appoggio alla candidatura di Michelangelo Betti, mette al centro del suo programma il "diritto allo studio" declinato secondo più obiettivi
OBIETTIVO N° 2: IL DIRITTO ALLO STUDIO.
Art. 34. della Costituzione:
"La scuola e` aperta a tutti. L’istruzione inferiore, impartita per almeno otto anni, e` obbligatoria e gratuita"
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La prescrizione costituzionale è perentoria: la scuola dell’obbligo deve essere gratuita. Si tratta di un compito a cui provvede, tra gli altri attori istituzionali, anche e soprattutto l’Ente locale: il Comune, infatti, è il primo erogatore dei servizi sociali. A tale proposito, chiediamo di archiviare il modello gestionale dettato dai criteri di compatibilità contabile, per mettere al centro dell’azione amministrativa il ripristino dei servizi, intesi come diritti gratuiti e per tutti. Chiaramente, ci sta particolarmente a cuore la scuola.
Oggi le scuole sono dimenticate e lasciate a se stesse. Le famiglie sono obbligate a sottoscrizioni per garantire la “carta igienica”. Rette scolastiche pensate come un servizio imprenditoriale. Tutto questo deve cambiare.
Si devono finanziare, senza ritardo, tutte le risorse di cui hanno bisogno le nostre scuole: con tempestività e trasparenza. Il diritto allo studio, all’educazione, all’istruzione non deve essere un ulteriore aggravio per le famiglie: chiediamo che la gratuità dei servizi scolastici sia una priorità del bilancio comunale.
La nostra richiesta di sicurezza? Per esempio la sicurezza degli edifici scolastici, che, ad oggi, sono ancora sprovvisti di certificazione antisismica: un tema su cui intervenire con assoluta priorità.
Vogliamo rendicontazione e trasparenza: Quanti interventi sono stati fatti dal Comune in questo campo? Sono state verificate le strutture ? I certificati di agibilità sono stati rilasciati? Quale programma di lavori pubblici è stato incentrato sull’emergenza scolastica? Quanti finanziamenti sono stati richiesti alla Regione, quanti allo Stato, quanti all’Unione Europea?
Chiediamo di adeguare le vecchie strutture delle circoscrizioni (scuole abbandonate) come sale di lettura (con servizi internet, PC) per incoraggiare forme di autogestione e autorganizzazione, così da rispondere ai bisogni formativi delle fasce di popolazione che soffrono il gap informatico spesso responsabile di un pericoloso divario tra chi ha facilità di accesso e chi invece ne è precluso: contrastiamo l’individualismo con azioni concrete e non solo inviti alla solidarietà. A tale proposito, Cascina già dispone di immobili in disuso (ex mobilifici ed attività commerciali chiuse, in particolare Navacchio) utili per ampliare l’offerta formativa permanente, destinata a tutte le età: teatro, impianti sportivi, biblioteche, libere università, la cui gestione deve essere regolamentata in modo da offrire tempi e spazi alle associazioni che operano sul territorio, secondo criteri che si informano al principio di sussidiarietà orizzontale.
Chiediamo di rilanciare le iniziative che promuovono la capillarità del servizio scolastico sul territorio: per esempio il progetto “pedibus” che consente di raggiungere le scuole a piedi in sicurezza, utile per rafforzare le relazioni sociali di quartiere e di “vicinato”: tra famiglie, tra bambini, tra generazioni.