Cascina Civica lavoro Sviluppo Ambiente: serve un Consiglio Comunale aperto sulla sanità
La lista "Cascina Civica lavoro Sviluppo Ambiente", facente parte della maggioranza che guida il Comune, chiede un Consiglio Comunale aperto sui temi della sanità territoriale e la riattivazione della consulta del terzo settore
L’epidemia ha comportato gravi conseguenze sull’intero sistema economico e tutti gli attori pubblici saranno chiamati ad accompagnare le aziende, sia pubbliche che private, in una necessaria e futura ripresa. Il nostro Comune, da parte sua, dovrà svolgere un ruolo centrale per facilitare delle politiche di rilancio e il consiglio comunale, non da solo, ma in sinergia con le forze economiche e sociali del territorio, deve assumere un’azione di necessario sostegno. Si deve dare, quindi, definitivo avvio ad una "cabina di regia" tra forze politiche e rappresentanze sociali e imprenditoriali per assicurare un’azione di governo fatta di programmi credibili, che possono favorire forme di ripresa economica e di contrasto ad una crisi, senza precedenti, e ormai drammaticamente sociale. La ricchezza prima di essere redistribuita deve essere prodotta e le attività produttive vanno coltivate e protette al pari dei lavoratori che vi operano. E’ quindi necessario uno sforzo comune che superi la sclerotizzazione tra fazioni inconciliabili ed opposte anche attraverso il coinvolgimento delle forze di opposizione. Potrà essere l’occasione di verificare chi tiene veramente alle sorti del territorio, seppur in un tentativo difficile e complicato, favorendo una possibile soluzione dei problemi che anteponga con i fatti, e non a parole, gli interessi comuni a quelli di bottega, o ditta che sia, rinunciando a qualcosa per il bene di tutti.
L’epidemia ha mostrato anche delle forti criticità del sistema sanitario. Le strutture ospedaliere hanno rischiato di non reggere a causa della carenza di adeguati presidi territoriali di prossimità. Una maggiore diffusione delle Case della Salute e delle USCA avrebbe consentito di organizzare meglio le attività non ordinarie e di contrasto al coronavirus come i tracciamenti, le vaccinazioni e l’assistenza domiciliare dei malati da parte dei medici di famiglia. A livello nazionale si cerca di far fronte destinando importanti risorse del recovery fund al rafforzamento di strutture come le UCCP, le case della comunità, la telemedicina. Ciò richiede un cambio culturale significativo che, purtroppo, non tutti sono disposti ad accogliere. Nonostante che tali presidi si siano rivelati degli strumenti necessari per assistere i cittadini prima e dopo l’ospedalizzazione da noi, invece, si manifestano delle evidenti difficoltà per imboccare con risolutezza dei percorsi di tale natura -sotto questo profilo non sarebbe certamente un segnale positivo l’abolizione della guardia medica notturna-. Avvertiamo la forte necessità che anche nel nostro comune si possano concretizzare, in tempi rapidi, forme di presidi territoriali diffusi sul territorio e, per dare impulso ad una necessaria riorganizzazione del nostro sistema sanitario locale, si rende necessario il contributo di tutti, in particolare del terzo settore e delle associazioni dei medici e dei pediatri di famiglia. Se ne discuta quanto prima in un consiglio comunale aperto e si riattivi la consulta del terzo settore.
Comitato di coordinamento Cascina Civica Lavoro Sviluppo Ambiente