Cascina, il sindaco Betti: "ma quali dubbi Pinqua è un ottimo progetto"
Il sindaco di Cascina, Michelangelo Betti, risponde e rimanda al mittente i dubbi sollevati da architetti e associazioni sul progetto "Pinqua" che porterebbe 15 milioni di euro in città
Il Pinqua di Cascina, una proposta di qualità
Uno stillicidio irragionevole e infondato. Da settimane alcuni esponenti della lista Bene Comune hanno avviato un attacco alla proposta progettuale presentata in Regione dal Comune di Cascina insieme ad altri cinque Comuni della nostra area nell’ambito del Programma innovativo per la qualità dell’abitare, abbreviato con l’acronimo “Pinqua”. Crediamo nella qualità della proposta e vogliamo migliorare le condizioni della parte più fragile della nostra società, senza cedere a ricatti.
Un’idea promossa. La proposta Pinqua risponde alle esigenze dell’emergenza abitativa. Una proposta che potrebbe valere un investimento di 15 milioni di euro, che è stata apprezzata dalla giunta regionale e ha meritato l’invio per la richiesta di finanziamento al Ministero delle Infrastrutture. A seguito di questa promozione, paradossalmente, gli attacchi si sono moltiplicati e hanno preso due direzioni. Da un lato la dietrologia, dall’altro i giudizi sulla qualità.
Dietrologia. Franco Maria Giovanni Allegretti, dopo la batosta elettorale della sua lista, ha scritto “diffidate ogni volta che il principe di turno annuncia il miracolo, perché dietro si nasconde l’imbroglio. Il principe di turno è il sindaco di Cascina, Michelangelo Betti. Il miracolo è Pinqua". Affermazioni pesanti, basate su un misto di incompetenza e ignoranza. Chi attacca la proposta progettuale non è stato neppure in grado di riconoscere un documento firmato digitalmente, né di recuperare documenti dagli albi o dagli archivi on-line (che per questo gli ho fornito direttamente).
Qualità. Le critiche sono state indirizzate anche ai contenuti della proposta progettuale. Critiche agli alloggi in legno (fatte da chi parla di ambiente e non pare essere andato oltre la tecnica del cemento armato) e piena stroncatura per l’idea di demolire l'ex-scuola materna di San Frediano (quando l’apertura degli spazi di piazza Carlo Cacciamano è attesa da tutti i residenti).
Confronto. Va infine segnalato che gli amministratori hanno incontrato Allegretti in varie occasioni: sindaco e assessori gli hanno presentato il progetto il primo, il cinque e il sei marzo, dando informazioni su iter e caratteristiche. Malgrado le otto ore di spiegazione Allegretti ha chiesto di ritirare la proposta progettuale, di rinunciare a chiedere 15 milioni per il nostro territorio, di cancellare settimane di lavoro. E quando poi la proposta è stata promossa dalla Regione ha iniziato a lanciare fango anche verso Firenze.