Cascina, il vicesindaco Michele Parrini si autosospende
Il vicesindaco di Cascina Michele Parrini si sarebbe autosospeso.
La decisione sembra essere maturata per un invito non pervenuto in occasione dell'ultima riunione in Prefettura, o per il distinguo troppo marcato di Progetto Cascina dall'ordinanza anticamper (o anti rom) voluta dalla Lega Nord.
Così, a pochi giorni dalla festa autocelebrativa "Un anno di Amministrazione", in programma a Cascina sabato 15 e domenica 16 luglio prossimi, la prima amministrazione leghista in provincia di Pisa, subisce un colpo duro, se non durissimo.
All'origine dell'autosospensione del vicesindaco di Cascina Michele Parrini, potrebbero esserci questi due argomenti, ma forse, la rottura di Michele Parrini con la politica vissuta in prima persona, si era già consumata da tempo, a seguito delle grandi pressioni ricevute e per nulla celate.
Anzi, queste pressioni, Parrini le aveva più volte denunciate, mettendole nero su bianco, con diversi post su facebook (ne alleghiamo per intero una, l'ultima, pubblicata dopo i festeggiamenti del 2 giugno scorso ed intitolata DEMOCRAZIA E PROGRESSO – SI, MA A SENSO UNICO ndr).
Fatto sta che in attesa delle conferme ufficiali, ci affidiamo alle voci di corridoio, che parlano di una lettera inviata da Michele Parrini alla giunta e alla sindaca Ceccardi, in cui l'ex vicesindasco di Cascina si autosospende dalla carica in attesa di chiarimenti.
Ricordiamo che Michele Parrini e Progetto Cascina, con il loro 7,81% (pari a 1.509 voti ndr), nelle scorse elezioni e a seguito dell'alleanza stretta prima del ballottaggio (senza un apparentamento formale ndr), furono decisivi per la vittoria (101 voti si scarto ndr) della coalizione capeggiata da Susanna Ceccardi.
Pochi mesi dopo l'elezione della nuova amministrazione, però, in consiglio comunale ci fu la prima rottura, con il consigliere Fabio Poli che usciva da Progetto Cascina tornando a sedere in consiglio in rappresentanza non della lista con cui era stato eletto, ma da autonomo e socialista.
Questo di seguito il post pubblicato da Parrini in data 3 giugno 2017
DEMOCRAZIA E PROGRESSO – SI, MA A SENSO UNICO
Sono democratici, dicono di esserlo, e progressisti, sempre sedicenti.
Ma poi ti controllano, ti giudicano, vanno a vedere se hai postato o no qualcosa in onore della Repubblica in occasione del 2 giugno o se hai partecipato o meno alla cerimonia organizzata dal Prefetto.
Ecco, poiché non hai fatto tutto questo sono schifati, si vergognano ti te e del “lauto” stipendio che la “loro” Repubblica ti riconosce ogni 27 del mese, ti giudica fascista (non è una novità), dittatore, antidemocratico, insomma un “troiaio d’omo”.
A me non fanno schifo, perché sono onorato di ricoprire una carica che giustamente mi impone di rappresentare tutti indistintamente, mi sono assolutamente indifferenti e, se mi è permesso, mi fanno un po' pena e un po' paura per il loro rancore misto ad odio, frutto di una rabbia repressa covata ed alimentata quotidianamente.
Ognuno di noi ha il diritto/dovere di servire la Patria e la Repubblica nel modo migliore, e non credo che andare in piazza munito di fascia e gonfalone lo sia.
Era utile alla Repubblica andare in Piazza ad ascoltare i soliti sermoni pieni di rancore misto a buoni propositi disattesi da tutti in questi 71 anni di festeggiamenti?
Sono forse giovati alla Repubblica questi festeggiamenti annuali?
A mio giudizio basta leggere i giornali, per dire che assolutamente no!
Sarebbe opportuno ricordarsi ogni giorno della Repubblica, giusto per analizzare l’ultimo periodo temporale, è stato occupato per: il referendum (abortito), le primarie e la leadership, legge elettorale si-no-forse, si voterà come-quando-mah, aree terremotate abbandonate, scandalo Banche, scandalo Consip, inquinamenti incontrollati, Rolex regalati a go-go, rubati alle casse comunali € 260.000,00 e la lista potrebbe continuare all'infinito, questa, purtroppo, è la nostra Repubblica, grazie anche a tutti quelli che ogni anno recitano in piazza il sermone quasi a memoria; posso esprimere questo mio pensiero o non mi è consentito?
Ho ritenuto invece di utilizzare quelle ore per lavorare per il mio Comune e per i cittadini, insieme ad un altro Assessore.
Sono onorato di servire la Patria e la Repubblica al meglio, e quel meglio, sempre se, democraticamente, me lo permettete, nell'alveo della correttezza e della legalità, lo scelgo io!
P.S.
Comunque, per esaudire la Vs curiosità, alle celebrazioni in Piazza Vettovaglie, era presente un assessore a rappresentare l’Amministrazione Comunale.