Cascina: La Tinaia resta aperta. Il Tar accoglie il ricorso della proprietà, Comune battuto (video esclusivo)

Cronaca
Politica
Cascina
Sabato, 3 Febbraio 2018

Le condizioni igienico-sanitarie e organizzative de La Tinaia sono adatte ad ospitare chi è in attesa dello status o è rifugiato.

Lo ha deciso il Tar accogliendo il ricorso (clicca QUI e leggi la sentenza) mosso dalla proprietà dell'edificio di Chiesanova di Cascina, al centro delle polemiche e dell'attività amministrativa della giunta cascinese a guida leghista, che dopo le proteste dei migranti ospitati del 30 giugno 2017, emise un'ordinanza di rimozione degli abusi edilizi (interni all'edificio) denunciandone il sovraffollamento (l'intento era quello della chiusura del centro da sempre in cima ai pensieri dell'amministrazione Ceccardi).

Invece, nel tempo, La Tinaia è diventata sempre più affollata ed ora, torna al centro della politica cascinese per la decisione del Tar (vedi il comunicato del Pd ed il post pubblicato poco fa dalla sindaca Susanna Ceccardi che riportiamo integralmente più sotto).

Nella sentenza il Tar spiega: "L’utilizzazione degli immobili individuati dalle prefetture come strutture di accoglienza, in quanto provvisoria ed eccezionale, non presuppone che si tratti di fabbricati già idonei allo scopo né vale ad imprimere agli stessi in via definitiva una particolare destinazione d’uso. L’ospitalità temporanea richiede infatti un mero “allestimento” atto ad assicurare le esigenze essenziali della accoglienza e non certo tale da comportare una definitiva trasformazione tipologica del fabbricato (che richiederebbe, invece, un apposito titolo edilizio). Per cui, se da un lato la destinazione urbanistica di tipo ricettivo non costituisce un requisito ai fini della individuazione dell’immobile come struttura temporanea di accoglienza da parte del Prefetto, dall’altro il provvedimento prefettizio non incide affatto sulla sua destinazione edilizia che, una volta venuta a cessare la necessità alloggiativa, ritorna ad essere quella prevista dal relativo titolo abilitativo. Chiarito ciò cade la premessa stessa da cui muove il provvedimento impugnato secondo la quale le opere eseguite dalla Sig.ra del Punta avrebbero determinato un mutamento di destinazione d’uso rilevante sotto il profilo edilizio ed urbanistico e non potrebbero perciò rientrare nella categoria della manutenzione straordinaria soggetta a CILA".

Leggi l'editoriale di Luca Doni: La buona educazione ed i post male informati

Oggi, dopo il ricorso vinto dalla proprietà di fronte al Tar, pubblichiamo questo video esclusivo registrato la mattina del 30 giugno 2017, che mostra le condizioni interne in cui versava l'edificio in quella data.

Clicca QUI e vedi il video su le condizioni de La Tinaia al 30 giugno 2017 da tablet o smartphone

Leggi anche: Cascina, protestano i residenti de La Tinaia: "Situazione insostenibile"

 

Questo il comunicato integrale del PD cascinese

Tinaia, una sconfitta dopo l'altra. La sindaca non riesce a gestire il sociale.

Una sconfitta dopo l’altra. La sindaca Susanna Ceccardi ha pensato di risolvere la questione dell’accoglienza dei richiedenti asilo attraverso uno scontro frontale con le altre istituzioni e con una lettura parziale delle regole e delle leggi. Guardiamo ai fatti: da candidata la sindaca ha promesso la chiusura della Tinaia, ma in due anni di gestione leghista il numero degli ospiti della struttura è più che raddoppiato. La sindaca inoltre pare continuare a non considerare che l’istituzione competente è la Prefettura, che si è trovata a gestire una situazione in emergenza, come spesso capita in campo sociale.

Incapace di gestire aspetti umanitari, la sindaca ha cercato di risolvere la questione attraverso esposti amministrativi. Incapace di ammettere la sconfitta della propria linea la sindaca torna ad attaccare, anche di fronte a una sentenza del Tribunale amministrativo regionale. Il Tar ha semplicemente riconosciuto l’evidenza, ovvero il buon lavoro fatto in una situazione di emergenza. Tra l’altro la sindaca pare non voler ammettere che non ci sono stati rilievi sui requisiti igienico-sanitari della struttura da parte delle autorità competenti.

La ferita deve aver fatto male alla prima cittadina, che, non potendo più parlare di rispetto della legalità, ha ripreso a lamentarsi del ruolo delle cooperative. La sindaca dovrebbe mettersi l’animo in pace: le cooperative sono una realtà imprenditoriale fondamentale per il Paese e, in questo caso, non c’entrano niente con la gestione della Tinaia.

È il solito ritornello: anche di fronte alla piena evidenza la Lega nega l’esistenza dei problemi, anziché affrontarli. È un atteggiamento compatibile con la posizione di minoranza, purtroppo chi amministra dovrebbe fare i conti con la realtà delle cose.

 

Questo di seguito il post pubblicato dalla sindaca leghista Ceccardi

Ricordate il caso del Centro di Accoglienza per profughi La Tinaia? Il comune aveva emesso ordinanza di rimozione degli abusi edilizi e denunciato il sovraffollamento. Là proprietà aveva fatto ricorso.

Ebbene, il Tar ha dato ragione alla proprietà perché "L'utilizzazione degli immobili individuati dalle prefetture come strutture di accoglienza, in quanto provvisoria ed eccezionale, non presuppone che si tratti di fabbricati già idonei allo scopo, né vale ad imprimere agli stessi in definitiva una particolare destinazione d'uso".

Questo significa che se ti occupi di migranti, puoi usare qualsiasi tipo di abitazione e farne l'uso che vuoi, se ti chiami nonna Peppina, hai novanta anni e sei terremotata, ti sfrattano dalla casetta di legno perché hai commesso abuso edilizio.

È una giustizia strana questa qui in Italia. Una giustizia per cui conviene essere un falso rifugiato, o un imprenditore che ci guadagna sopra, per poter fare sostanzialmente quello che si vuole.

Ricorreremo in appello.

Nella foto allegata alcuni momenti della protesta del giugno 2017
 

carlo.palotti