Cascina, le Mura ed i cancelli chiusi

Cronaca
Cascina
Sabato, 21 Novembre 2020

Forse non è il momento migliore per porre una questione che non attiene all’argomento dominante in questo periodo, il Covid 19. Ma a noi i cancelli a chiudere luoghi pubblici non piacciono.

Sono due. Il primo ereditato da un recentissimo passato ed è il doppio cancello che chiude quella che tutti conoscono come “La Stradina”, quel passaggio sterrato che in passato era il luogo di ritrovo di eventi culturali, poi diventato la “strada dei bambini”.
Ormai da tempo chiusa, lasciata nel più totale abbandono: erba alta, volatili che lasciano ampiamento le loro tracce ed una desolazione che intristisce.

Il secondo cancello, o meglio dire, i diversi cancelli, a chiudere un passaggio tra le mura di Cascina, sono stati una vera e propria scoperta, una sorpresa che neppure tanti cittadini cascinesi conoscono.

E’ stato grazie ad un signore che tra una chiacchiera e l’altra, mi ha ricordato la sua adolescenza quando passava da quel percorso che iniziava su viale Comaschi, dove allora c’era un distributore di benzina e correva poi lungo le mura ovest della città, con un vero e proprio passaggio, forse l’unica porta delle Mura ancora esistente, ad arco, medievale.

Chissà perché. Come mai a Cascina, nel passato, le bellezze storico artistiche architettoniche non venivano prese in considerazione. E’ forse stato così che alcune decine di anni fa un qualche abitante di “moderne” abitazioni, palazzi prospicenti quel passaggio, ha chiesto di poterlo chiudere con dei cancelli e rendere privato quel bene pubblico. Dalla parte di viale Comaschi c’è proprio un “passo carrabile”, al termine, su Piazza dei Caduti ben due cancelli.

Sarebbe l’unica vera porta delle Mura cascinesi che in un possibile loro recupero con un progetto di “percorso delle Mura” potrebbe diventare il punto di partenza o di arrivo.
L’attuale Amministrazione Comunale e il sindaco Betti possono far sapere alla cittadinanza come sia stato possibile che nei tempi passati un bene pubblico sia stato reso indisponibile e se oggi sia possibile riportare alla fruibilità quel bene pubblico?
 

luca.doni