Cascina, onorificenza a Libero Cosci, negata la parola all'ANPI
Durante il Consiglio Comunale di Cascina del 16 luglio è stata consegnata una onorificenza a Libero Cosci, reduce di Cefalonia e iscritto ANPI, su proposta del gruppo consiliare Progetto Cascina PSI-PSE. Ma è sorta anche una polemica tra l'ANPI e la Presidente del Consiglio Comunale , Elena Meini, dopo il suo rifiuto di far parlare il segretario dell'ANPI di Cascina.
La paura di ricevere critiche? L'arroganza del potere? Non è dato sapere, la presidente del Consiglio Comunale di Cascina, ce lo racconta il diretto interessato con un comunicato giunto in redazione. Fa particolare stupore che la stessa Presidente affermi che ha cercato le informazioni su Libero Cosci attraverso internet (per alcuni particolari anche inesatte). Non conosceva Libero Cosci? Non conosceva ancora la sua storia? Perché ha usato due pesi e due misure? Attendiamo la replica della Presiddente Elena Meini.
Oggi pomeriggio durante il saluto e la consegna di una onorificenza a Libero Cosci, sopravvissuto all' eccidio di Cefalonia del settembre 1943 e membro dell'Anpi di Cascina è stata commessa una inammissibile scorrettezza,da parte della Presidente del Consiglio, Elena Meini nei confronti del rappresentante dell'Associazione Partigiani. Il Presidente dell'Anpi fin da ieri aveva chiesto attraverso una e-mail di poter intervenire durante la cerimonia in Consiglio per salutare e ringraziare Libero Cosci. La risposta è stata negativa motivandola dicendo che per queste cerimonie non sono previsti interventi esterni anche perché si sarebbe corso il rischio di avere degli attacchi politici e all'amministrazione! Durante lo svolgimento dei lavori del Consiglio e alla presenza di Libero Cosci l'intervento del Presidente dell'Anpi è stato letto da un consigliere! Successivamente, la Presidente del Consiglio, contravvenendo alla decisione presa e palesemente discriminando l'Anpi ha dato lungamente la parola a due rappresentanti dell'Associazione dei caduti di Cefalonia. Il comportamento della Presidente è stato grave e privo di ogni giustificazione se non quella di un comportamento prevenuto e lesivo nei confronti dell'Associazione dei partigiani. Ed è ancora più grave l'affermazione della Presidente la quale quando le è stato chiesto conto del suono comportamento ha risposto che lei fa come le pare, ribadendo un concetto discriminante nei confronti dell'Anpi.
Franco Tagliaboschi, ANPI Cascina