Cascina solidarizza con Cristina Bibolotti

Cronaca
Cascina
Giovedì, 3 Maggio 2018

Nei giorni scorsi abbiamo raccontato dell'ennesimo atto minaccioso ed intimidatorio di cui è stato oggetto l'avvocatessa Cristina Bibolotti e i suoi familiari. Ultimo atto di una persecuzione si si protrare ormai da molto troppo tempo, da parte di un "fantomatico" Massimo Maccari. Una vero e proprio stalker che come tale è stato denunciato alle autorità comptetenti.

Di fronte a questi infamanti azioni di stalkeraggio un gruppo di cittadini ha sentito l'esigenza di non tacere più, di non esprimere solidarietà alla Bibolotti e alla sua famiglia solo attraverso i social, ma di metterci lafaccia e la firma. Ne è nata una lettera resa pubblica ed una riunione che si è tenuta mercoledì 2 maggio a cui hanno preso parte molti cittadini ed anche autorità amministrative locali. 

Un appello con raccolta firme che in poche ore ha già raccolto centinaia di firme.

L'affluenza cittadina alla riunione é andata oltre ogni aspettativa, in molti hanno espresso la solidarietà a Cristina raccontando che il soggetto è stato visto per Cascina dalle 20 fino a mezzanotte di sabato 28 scorso.

Presenti anche molti rappresentanti dei comuni vicini.

Pierini (capogruppo della maggioranza di Calci), Juri Taglioli e l'assessore Taccola, la consigliera regionale del PD Alessandra Nardin, il presidente Anpi Cascina, F. Tagliaboschi, rappresentanti dell'associazione Controcanto e One billion rising.

In queste ore stanno giungendo adesioni da parte di esponenti della politica regionale e nazionale come Antonio Mazzeo e Camillo Palma

L'obiettivo era quello di raggiungere 200 firme entro domenica 6 maggio, obiettivo invece centrato nell'arco di sole 24 ore. Sarà posibile firmare anche domenica 6 maggio durante lo svolgimento del Mercantico.

Inoltre in molti hanno richiesto i moduli per raccogliete le firme e per chi volesse firmare od avere ulteriori informazioni può contattare il seguente indirizzo mail cittadinicascina@gmail.com

Questo il testo della lettera.

Dai quotidiani siamo venuti a conoscenza dell’ennesimo atto intimidatorio compiuto ai danni della nostra concittadina Cristina Bibolotti, nota avvocata che da tempo anima il dibattito pubblico della scena politica cascinese. Sempre vicina alla gente e disposta al dialogo, Cristina è apprezzata nella comunità soprattutto per il suo modo di porsi razionale, moderato, sempre rispettoso, e per la grande voglia di mettersi in discussione, qualità che l’ha resa amica a persone di schieramenti politici diversi. Negli ultimi mesi Cristina è stata perseguitata con ripetuti attacchi pubblici su Facebook, con pedinamenti e minacce telefoniche (che hanno coinvolto anche i suoi familiari), per il solo fatto di essersi esposta nell’esprimere critiche all’Amministrazione comunale. Con grande sgomento abbiamo appreso che nella notte tra sabato 28 e domenica 29 aprile un uomo ignoto, mascherato da cowboy con abiti e guanti neri, ha addirittura distribuito un volantino lungo le strade del centro storico contenente frasi contro la famiglia Bibolotti. L’autore di questi ignobili gesti si firma spesso con il nome Massimo Maccari. Troviamo inaccettabile questa escalation di odio che prende di mira una donna - peraltro incinta - costretta così a vivere in un continuo stato di ansia e paura. Questo molestatore assillante, nel colpire lei semina terrore in tutta Cascina, divenuta un posto davvero insicuro se coloro che intervengono sulla cosa pubblica (esprimendo a volte il proprio dissenso verso chi governa) sono condannati a diventare vittime di stalker vendicativi. Diffondere dichiarazioni diffamatorie nei confronti di una persona e dei suoi cari, seguirne i movimenti, condizionare il normale svolgimento della sua vita quotidiana è un reato e ci auguriamo che le forze competenti si attivino subito per attenzionare la situazione che viviamo sul nostro territorio e limitare le possibili conseguenze - personali e collettive - di questo agire deplorevole. Intanto esprimiamo forte solidarietà a Cristina Bibolotti e ai suoi parenti. Chiediamo inoltre alla Sindaca Susanna Ceccardi di condannare pubblicamente la condotta aggressiva di cui una famiglia cascinese è vittima. Chi tace acconsente, chi tace si rende complice

luca.doni