"Cascina sottomessa a multiutility"
Lo afferma Alfonso Brancaccio, riferimento per Cascina della compagine Politica "Azione" di Calenda, che entr anel merito della neonata multiutility regionale dei servizi
IL 26 gennaio 2023 con fragorosi rulli di tamburi e perentori squilli di trombe è nata Multiutility Toscana attraverso la fusione di Alia servizi ambientali, Consiag, Publiservizi e Acqua Toscana: in altre parole è stata creata una holding societaria ossia un tipo di società che ne gestisce altre tramite le partecipazioni orientandone l’attività della strategia economico-finanziaria.
La prima questione importantissima di cui si occuparono fu il nome, Multiutility è proprio brutto, quindi, affinché sia data una corretta indicazione a chi si interessi della società, bisognerebbe chiamarla: POLTRONIFICIO PD!
Vengono fatte stime di sviluppi mirabolanti, analisi di lauti guadagni, proiezioni di notevole crescita ma, riflettendoci attentamente, più una società diventa grande più è difficile gestirla e più costosi risulteranno i servizi resi al pubblico: è come se un gigantesco pachiderma cercasse di camminare su un tappeto di fragilissimi bicchieri di cristallo cercando di non romperli.
Nessuno parla di costi di gestione che sicuramente aumenteranno poiché saranno i cittadini a pagare così come è successo con tutte le riunificazioni precedenti con altisonanti promesse di riduzione tariffarie mai arrivate.
Nessuno parla dell'elevato rischio che questa società non riesca ad essere vicina ai cittadini e a funzionare correttamente a causa delle sue dimensioni.
Nessuno parla della possibilità che la quotazione in borsa, che vuol dire privatizzare tutto e far entrare il capitale speculativo, possa
avere un effetto boomerang o che questa riunificazione e quotazione possa impedire il successo ipotizzato.
Nulla di nuovo sarà creato, multiutility si troverà a competere con un'agguerritissima concorrenza e il poltronificio sarà costretto a confrontarsi senza personale adeguato.
Per fare un esempio, avevamo alla presidenza di Acque spa un tecnico, Giuseppe Sardu, il quale stava cercando di eliminare il socio privato per consentire ad Acque il ritorno al controllo pubblico chiesto anche dai sindacati dato che tenere separate le speculazioni finanziarie dai servizi idrici tutela i cittadini ed in particolare la fascia più debole.
Sardu era l'uomo giusto al posto giusto, stava lavorando bene e, cosa rara oggi, lavorava per i cittadini quindi perché obbligarlo alle dimissioni volontarie per inserire un altra persona di cui non conosciamo le reali capacità tecniche specifiche e che potrebbe non avere l'esperienza giusta per un incarico così importante e delicato?
O forse, poiché Millozzi è stato sindaco, gli va dato un premio?
Tempo fa Betti si lamentava di non essere coinvolto da Conti, oggi constatiamo che ne il pd pisano, ne il pd empolese ne tantomeno il pd
fiorentino lo coinvolgono dunque egli è solo sia dentro che fuori dal pd! Del resto ricordiamo che, quando il P.D. cascinese decise con un
colpo di teatro serale di candidare Betti alle elezioni del 2020, seguirono le immediate dimissioni del segretario provinciale pisano, Cerri, in disaccordo con questa decisione.
ALFONSO BRANCACCIO, riferimento per Cascina in Azione