CascinaOltre e le perplessità sulla vendita di "Amicobus"
"Vendita "Amicobus": i rischi sembrano superare le opportunità!" e CascinaOltre chiede che siano al massimo tutelati i lavoratori nel probabile passaggio dal pubblico al privato
Questo il comunicato integrale
È del tutto legittimo da parte di alcune sigle sindacali avere delle preoccupazioni a seguito dell'attivazione della procedura di vendere Amicobus. La società che gestisce il trasporto scolastico sul nostro territorio, ad oggi è una partecipata al 100% dai soci pubblici Cascina e Calci, pertanto in grado di mantenere tutte le garanzie sia per esigenze del servizio sia per i lavoratori. Al contrario, dopo l'eventuale vendita, non ci potrà mai essere la certezza di una gestione di un servizio pubblico essenziale (alla pari dell'acqua pubblica) attento alle esigenze dell'utenza e dei lavoratori. Non fosse altro che qualsiasi azienda vorrà ricavare un giusto profitto dalla propria attività. In questo contesto è giusto ricordare che la decisione di dismettere Amicobus non rientrava nel mandato elettorale della maggioranza. Diamo atto che i comuni in questi anni hanno tentato di rispettare la legge Madia, cercando di ampliare la compagine sociale pubblica. È altresì vero che il trasporto scolastico rientra a tutti gli effetti tra i servizi di interesse generale, pertanto la stessa legge Madia prevede che, con le dovute motivazioni e giustificazioni, l'obbligo di dismissione possa essere rimandato. Come CascinaOltre da sempre crediamo che i servizi pubblici essenziali debbano essere gestiti dal pubblico, nelle sue varie forme, pertanto una vendita non appare la migliore soluzione possibile. Speriamo vivamente che la giunta cascinese (delegata da Calci a seguire la procedura), appronti il massimo delle tutele per i lavoratori e per l'utenza senza che la fretta possa accrescere i rischi.