Caso Migliorini: mistero sul procedimento disciplinare
Giunta comunale cascinese nel caos. Pd e Socialisti chiedono chiarimenti
La bagarre intorno alla giunta comunale di Cascina non accenna a diminuire.
Il caso Rollo-Migliorini tiene ancora banco, anzi le presunte affermazioni omofobe del sindaco reggente Rollo, "Certo, perché tutti voi della Polizia Municipale siete una massa di finocchi! Ne avete sempre una da dire!", diventate famose in tutta Italia, hanno aperto l'ennesima ferita in un'amministrazione in dirittura d'arrivo, dopo appena 3 anni e mezzo di mandato.
Qua di seguito l'interrogazione e l'atto d'indirizzo che Partito Democratico e Partito Socialista, presenteranno nel prossimo consiglio comunale di Cascina.
Nel testo inviato dai dem, diverse le domande poste a Rollo e Ceccardi, sulle reali "parole pronunciate dal sindaco reggente", ma anche sull'annunciata (da parte di Migliorini) "denuncia alla Procura della Repubblica per insulto a pubblico ufficiale" e sulla fiducia che l'amministrazione comunale, ripone ancora nell'attualre comandante e nell'intero corpo della Polizia Municipale.
"Ci sono delle contraddizioni - spiega il capogruppo Pd Mirko Guainai - praticamente non si capisce secondo il modo di agire di Rollo, se Migliorini fosse o no infortunato. In tutto questo caos a Cascina i furti aumentano e noi paghiamo le guardie private per segnalare sacchi abbandonati e luci spente, quando l'amministrazione non vuole prendere in considerazione il progetto proposto dal corpo di PM per l'allungamento dei turni serali, che garantirebbe una maggiore sicurezza nelle ore più soggete ai furti. L'attuale amministrazione non conosce evidentemente la parola confronto e collaborazione".
Tanti anche i quesiti posti all'amministrazione comunale dal Partito Socialista, che nell'atto d'indirizzo inviato alla presidente del consiglio Elena Meini, tra le altre cose, si chiede "chi ha richiesto l’avvio del procedimento con la conseguente attivazione dell'Ufficio per i Procedimenti Disciplinari nei confronti del comandante della Polizia Municipale".
Per chi si fosse perso i nostri articolo sulla vicenda:
► Rollo-Migliorini. Il PD presenta una interrogazione. Galletti: «smentisca la frase omofoba o si scusi»
► "Siete una massa di finocchi": la Uil Fpl chiede di smentire la frase di Rollo contro la Polizia Municipale
► Lo scontro Rollo-Migliorini dimostra l'incapacità a governare
► Ora parla Migliorini: «gli insulti di Rollo e la colpa di aver firmato provvedimenti urgenti»
Alla Presidente del Consiglio Comunale
Al Sindaco reggente
All'Assessora al decoro e sicurezza
Interrogazione a risposta orale ai sensi dell'art. 49 del Regolamento del Consiglio Comunale
Oggetto: Rapporti tra Sindaco reggente e Comando di Polizia Municipale
Premesso che a fine 2016 l'allora Sindaca, Susanna Ceccardi, assegnò l'incarico di Comandante della Polizia Municipale di Cascina a Paolo Migliorini.
Considerato che
- tra fine 2018 e l'inizio di quest'anno gli organi di informazione hanno seguito le varie fasi di un confronto conflittuale tra Amministrazione comunale e Comandante, che ha peraltro portato all'attivazione di una procedura di selezione per la nomina di un nuovo Comandante;
- a febbraio 2019, dopo quasi due mesi con il ruolo di Comandante vacante, l'allora sindaca Susanna Ceccardi è tornata sui suoi passi e Migliorini ha assunto di nuovo l'incarico di Comandante;
- in questi giorni, a ridosso della nuova scadenza del contratto del Comandante, sembra essersi aperto un nuovo fronte di conflitto tra Amministrazione comunale e Comandante che è andato comprendere anche procedimenti giudiziari e disciplinari.
Evidenziato
- che gli organi di informazione hanno pubblicato una lettera aperta del Comandante Migliorini, in cui viene tracciato il resoconto di una riunione ufficiale fra i responsabili delle macrostrutture del Comune, risalente a luglio scorso, che avrebbe registrato anche la presenza di alcuni esponenti della giunta e del consiglio comunale, nel corso della quale il vicesindaco Dario Rollo si sarebbe rivolto allo stesso Migliorini affermando "Certo, perché tutti voi della Polizia Municipale siete una massa di finocchi! Ne avete sempre una da dire!";
- che la succitata frase esporrebbe l'Amministrazione comunale al rischio di una condanna per oltraggio a pubblico ufficiale dato che chiunque in luogo pubblico o aperto al pubblico e in presenza di più persone, offende l'onore e il prestigio di un pubblico ufficiale mentre compie un atto d'ufficio e a causa o nell'esercizio delle sue funzioni è punito con la reclusione fino a tre anni.
il sottoscritto a nome del gruppo consiliare del Partito Democratico interroga il Sindaco reggente e all'Assessora alla sicurezza per chiedere:
- quali siano state le parole pronunciate dal sindaco reggente nel corso dell'incontro;
- se è giunta a codesta Amministrazione un'informativa rispetto all'annunciata denuncia alla Procura della Repubblica per insulto a pubblico ufficiale da parte del Comandante;
- quale sia attualmente il livello di fiducia di Sindaco e giunta nei confronti del Comandante e dell'intero corpo di Polizia Municipale, al di là del conflitto ancora irrisolto con l'intero Comando;
- quali siano le previsioni per quanto riguarda la posizione di Comandante della Polizia Municipale, essendo in scadenza il contratto di Paolo Migliorini e apparendo svuotato il rapporto di reciproca fiducia tra Sindaco e Comandante.
Cascina, 11/12/2019
Partito Democratico
Mirko Guainai
Alla c.a. del Presidente del Consiglio
Elena Meini
ATTI DI INDIRIZZO
INTERROGAZIONE: artt. 48/49 - Reg. del C.C.
Il Consiglio Comunale,
premesso che:
il quotidiano il Tirreno, nel corso del corrente mese, ha pubblicato più volte degli articoli relativi ad un procedimento giudiziario e ad un procedimento disciplinare elevati, entrambi, a carico del comandante della Polizia Municipale di Cascina;
con la domanda d'attualità, presentata al consiglio del 10 dicembre scorso, si chiedeva anche come la giunta intendesse sopire quelle forme di frequente conflitto tra l'amministrazione e un comandante che dopo essere stato fortemente voluto dall'ex sindaca Ceccardi e ricoperto d'encomi per operazioni ed interventi sul piano della sicurezza, in linea con l’ego della giunta leghista, in tempi più recenti ha invece manifestato una palese contestazione di alcuni atti d'indirizzo dell'amministrazione;
addirittura il regolamento della Polizia Municipale approvato dalla giunta presieduta dalla ex sindaca Ceccardi non prevedeva nemmeno la figura del vice comandante cui poter delegare le funzioni in mancanza del comandante o così da poterlo sostituire attribuendo la specifica P.O. ad un'altra figura purché in possesso delle qualifiche giuridiche specifiche;
nonostante i suggerimenti sulla indifferibilità di una profonda revisione della dotazione organica, avanzati dalla commissione d'indagine sui contributi assegnati alle strutture educative private, sulla necessità di doversi nuovamente dotare delle figure dirigenziali, attualmente ai vertici dell'amministrazione troviamo ancora quelle figure professionali quali le POA, sconosciute in qualsiasi pubblica amministrazione del territorio nazionale, di nomina generalmente annuale per essere facilmente rimosse e sostituite con parigrado, generando una struttura estremamente fragile che non offre garanzie di piena autonomia decisionale;
con un articolo inviato alla stampa locale il comandante riferiva di “un'avversione del vice sindaco reggente nei suoi confronti in quanto reo di non rilasciare pareri in deroga alle leggi vigenti per permettere l'installazione di pannelli pubblicitari para pedonali e altre pubblicità vietatissime dal codice della strada; di non chiudere un occhio sulle numerose irregolarità nell'apposizione della segnaletica temporanea;
di non essere in grado di far funzionare le decine di telecamere installate sul territorio del comune di Cascina, ma sprovviste del necessario collegamento fra loro e con la Centrale Operativa o col CED comunale”. Rappresentava altresì, sempre nel medesimo articolo, “un'assoluta mancanza di dialogo con il vice sindaco che, in occasione di una riunione ufficiale alla presenza di alcuni esponenti della giunta e del consiglio comunale, sempre a causa del mancato rilascio dei famosi pareri lo apostrofava pesantemente col dito puntato” pronunciando quella frase offensiva, e ormai di dominio pubblico, per cui il comandante afferma aver avanzato denuncia presso la procura della repubblica, in quanto insulto a pubblico ufficiale;
in conseguenza delle dichiarazioni pubbliche, rese in data 4 dicembre 2019 dal suddetto comandante della Polizia Municipale, la giunta ha ritenuto di non fornire alcuna risposta alla domanda d'attualità avanzata, negando di essere a conoscenza delle reali motivazioni e di chi ha promosso, attivando l'Ufficio per i Procedimenti Disciplinari, una richiesta di provvedimento a carico del ridetto comandante;
tale stato di cose non agevola certamente alcuna forma di distensione per poter meglio coniugare le azioni di indirizzo politico con gli adempimenti quali la sicurezza dei cittadini e la collaborazione per il mantenimento dell'ordine pubblico, che un organo importante come la Polizia Municipale deve necessariamente garantire sul territorio;
A seguito di quanto premesso, il sottoscritto consigliere comunale chiede alla giunta:
- chi ha richiesto l’avvio del procedimento con la conseguente attivazione dell'Ufficio per i Procedimenti Disciplinari nei confronti del comandante della Polizia Municipale;
- se ritenga di modificare a breve il regolamento del corpo della Polizia Municipale per istituire la figura del vice comandante;
- se ritenga di dare avvio alla revisione della dotazione organica e dei profili professionali dell’amministrazione, per istituire le necessarie figure dirigenziali;
- come si intendono sopire quelle forme di conflitto e di pericolosa e crescente incomunicabilità che hanno provocato la rottura di ogni tipo di rapporto e di fiducia reciproca che deve necessariamente intercorrere tra il Sindaco reggente ed il Comandante;
- se le dichiarazioni rese nel corso della seduta segreta del consiglio comunale effettuato in data 10 dicembre 2019, pur non essendo riferibili in sede dell'attuale interrogazione, vengono totalmente riconfermate;
- nel caso in cui la giunta avesse mentito sulla conoscenza dei lavori effettuati dall'Ufficio per i Procedimenti Disciplinari, contravvenendo all’art. 43 del T.U.E.L. e ad una sentenza del Consiglio di Stato resa in seduta plenaria, limitando quel diritto di accesso dei consiglieri comunali che non può essere compresso neppure per esigenze di tutela di riservatezza dei terzi, con riferimento ai dati sensibili eventualmente contenuti nei documenti oggetto di accesso se, per aver palesemente mentito, non siano dovute le dimissioni di chi non ha consentito al consigliere comunale di esercitare il proprio mandato di verifica e controllo del comportamento degli organi istituzionali decisionali del Comune.
f.to Fabio Poli