Cavalcaferrovia chiuso ai mezzi pesanti. Assotir: "Tempesta perfetta in arrivo"
Ancora l'associazione di categoria: "Un problema da affrontare a livello provinciale e regionale"
L’annuncio da parte del comune di Cascina della imminente adozione di una ordinanza di restrizione della circolazione dei mezzi con peso superiore ai 35 quintali, sul cavalcaferrovia lungo la Strada Provinciale 31 Cucigliana Lorenzana, in corrispondenza dell’abitato di Cascina stessa, rappresenta l’ennesima emergenza sul piano delle viabilità per i mezzi pesanti.
“La chiusura del cavalcaferrovia di Cascina non è un fatto che possa essere considerato di mero interesse locale - argomenta Maurizio Bandecchi coordinatore Assotir Toscana - ma rappresenta una vera tempesta perfetta. Con le continue emergenze in Fipili, le limitazioni sulle strade provinciali e la carenza di percorsi alternativi, si tratta piuttosto di un problema molto serio di caratura intercomunale e almeno provinciale, se non regionale. Serve un tavolo interistituzionale dove poter gestire in modo più organico e con un approccio complessivo i molti, troppi punti critici delle infrastrutture di viabilità. Non è nostro compito capire, chi dovrà intervenire su questa struttura (visto che il Comune di Cascina pone il problema), ma in ogni caso occorre prendere atto delle conseguenze di questa ennesima chiusura sul traffico pesante e delle esigenze puntuali di garanzia della sicurezza della circolazione su tutto il reticolo viario. E’ evidente che occorra stabilire priorità e tempi di intervento, oltre che un sufficiente impiego di risorse statali regionali o locali che siano, perché scaricare sempre e solo sui mezzi pesanti ogni emergenza, non complica solo la vita ai trasportatori, ma rappresenta una minaccia per l’efficienza del nostro sistema economico, dall’agricoltura, alla distribuzione, alle produzioni industriali e artigianali. Dal Ponte alle Bocchette a Pisa, fino a dopo Pontedera con il Ponte alla Navetta, in pratica non ci sono corridoi praticabili dai mezzi pesanti sulle direttrici nord sud. L’importanza del nodo di Cascina – conclude Bandecchi - è già rilevante a cose normali, perché rappresenta il collegamento fra la zona del Lungomonte con la pianura, dense di attività economiche e lo è ancora di più in questo periodo perché l’unica alternativa (oltre al Ponte di Zambra che però è di fatto inutilizzabile per le ridotte dimensioni della rotonda di Caprona), è il Ponte alla Botte nel limitrofo comune di Calcinaia, interessato da lavori di manutenzione straordinaria e chiuso ai mezzi pesanti da ormai quasi sei mesi. Per il Ponte alla Botte si attende proprio in questi giorni, il varo della progettazione esecutiva e del successivo avvio lavori: una fase che nella migliore delle ipotesi vedrà confermare la limitazione alla circolazione, fino al prossimo settembre. Tempi troppo lunghi per non prendere in considerazione soluzioni alternative da parte degli enti competenti in materia di viabilità”.