CCNL Fabbricerie, prosegue la mobilitazione: presìdi in tutta Italia e richiesta di una trattativa immediata
A Pisa lavoratrici e lavoratori dell’Opera del Duomo chiedono un contratto adeguato e aumenti salariali
Prosegue lo stato di agitazione delle lavoratrici e dei lavoratori delle Fabbricerie, gli enti che custodiscono e valorizzano alcuni dei monumenti più rappresentativi dell’arte e dell’architettura italiane. Come deliberato dall’assemblea nazionale, tra il 3 e l’11 dicembre sono stati organizzati volantinaggi e presìdi davanti ad alcuni dei luoghi simbolo del patrimonio storico nazionale: il Duomo di Orvieto, il Duomo di Siena, Santa Croce e Santa Maria del Fiore a Firenze, la Basilica di San Marco a Venezia e la Piazza dei Miracoli a Pisa.
Questa mattina è toccato proprio a Pisa, dove le lavoratrici e i lavoratori dell’Opera del Duomo hanno dato vita a un presidio partecipato e determinato. Al centro della protesta, la richiesta di una riapertura immediata del tavolo di trattativa e di una proposta economica capace di compensare la significativa perdita di potere d’acquisto subita negli ultimi anni.
Presente al presidio anche Silvia Orsini, segretaria della Fp Cgil di Pisa, che ha ribadito la necessità di un intervento urgente sul fronte salariale. «È inaccettabile che, a fronte di introiti cresciuti esponenzialmente grazie al boom del turismo, i salari di chi rende possibile tutto questo siano rimasti al palo. Siamo qui per chiedere un adeguato livello retributivo a fronte dell’importante lavoro che ogni singolo lavoratore svolge in un luogo così importante come quello di Piazza dei Miracoli; ci teniamo a ringraziare l’impegno che sia i delegati che i singoli lavoratori stanno dimostrando ogni giorno e stamani abbiamo avuto la conferma del grande senso di responsabilità e di dedizione che merita il giusto riconoscimento».
Un messaggio sintetizzato anche nello striscione esposto durante il presidio: “Le Fabbricerie sono patrimonio dell’umanità, i dipendenti sono patrimonio delle Fabbricerie”, frase che riassume il cuore delle rivendicazioni sindacali.
I sindacati annunciano che la mobilitazione proseguirà a oltranza, finché l’AFI non convocherà nuovamente il tavolo negoziale e non fornirà risposte concrete alle legittime richieste dei lavoratori e delle lavoratrici del settore.

