Ceccardi: dalla Ue una stangata alle aziende del cuoio e della pelle
L'europarlamentare della Lega mette sotto accusa il nuovo regolamento europeo per la protezione delle foreste: "Ideologia ancora a danno dell'economia"
Riporta la nota di Susanna Ceccardi
La proposta di regolamento della Commissione Ue per la protezione delle foreste, approvata a Strasburgo, a larga maggioranza, dalla plenaria del Parlamento europeo, prevede per gli operatori economici una serie di obblighi per evitare di immettere sul mercato prodotti legati alla deforestazione. Bocciato l’emendamento della Lega, cofirmataria l’onorevole Susanna Ceccardi, che chiedeva l’esclusione, dall'ambito di applicazione, di produzioni come il cuoio e il pellame.
“Imporre la burocrazia invece che semplificare la vita del settore conciario - spiega Ceccardi -, che già deve combattere per sopravvivere contro il caro energia, è l’ennesima vittoria dell’ideologia ambientalista sul buon senso. Ritenere, di fatto, la pelle, i pellami e il cuoio un danno per le foreste europee è un paradosso, che colpirà soltanto le piccole e medie imprese del settore, strategico per la nostra Regione, che ne è leader per export e produzione di altissima qualità”.
L’europarlamentare commenta così l’approvazione alla proposta di regolamento Ue per la protezione delle foreste, il cui testo è stato approvato con 453 voti a favore, 57 contrari e 123 astensioni. Il regolamento proposto dalla Commissione europea ha l’obiettivo di ridurre la deforestazione e il degrado forestale causati dall'espansione dei terreni agricoli destinati alla produzione di determinate materie prime come quelle, fra le altre, che consentano l’allevamento di bovini.
Alle imprese, il Parlamento europeo chiede una responsabilizzazione, e impone obblighi due diligence agli operatori che immettono sul mercato dell'Ue, e che esportano fuori dall'Ue, queste materie prime o altri prodotti legati alla deforestazione. Il distretto conciario che raggruppa il maggior numero di aziende si trova in Toscana. Comprende i comuni di S. Croce sull'Arno, Bientina, Castelfranco di Sotto, Montopoli Val d'Arno, San Miniato, Santa Maria a Monte in provincia di Pisa e Fucecchio, in provincia di Firenze. Le 250 concerie locali impiegano 6000 addetti, 2400 sono i milioni di fatturato, di cui il 70% deriva dall’export ed incide per il 28% del totale nazionale. Il cuoio da suola, destinati alle grandi griffe internazionali, sono prodotti quasi interamente nei comuni di San Miniato e Ponte a Egola.
L’emendamento della Lega, di cui l’onorevole Ceccardi era cofirmataria insieme, fra gli altri, all’onorevole Marco Campomenosi, chiedeva l’esclusione di pellame e cuoio dall’ambito di applicazione previsto dal testo, è stato bocciato.
“L’Ue costringe un’intera filiera a restare in ginocchio: non bastavano le bollette da migliaia di euro. Ora - conclude Ceccardi - con l’approvazione della proposta al regolamento contro la deforestazione, si impone al comparto conciario di dover nuotare in un nuovo mare magnum di burocrazia. Si parla costantemente di semplificazione a favore delle imprese. Questa proposta approvata, tutto fa, meno che aiutarle”.