Certosa di Calci, al via il resaturo del chiostro del Capitolo. Massimiliano Ghimenti: "Vittoria del modello Calci"
I decori e gli elementi lapidei del chiostro quattrocentesco del Capitolo, della Certosa di Calci, saranno preso restaurati.
Grazie al contributo di 50 mila euro arrivato in Valgraziosa dopo lo splendido secondo posto ottenuto dalla Certosa di Calci, nell'ambito della settima edizione de "I Luoghi del Cuore" Fai, da poche settimane, sono iniziati i lavori di reastauro di questo importante pezzo di storia collettiva. Il recupero del chiostro durera 120 giorni e sarà concluso, presumibilmente, entro la fine di settembre 2017.
Presenti alla conferenza stampa di presentazione dei lavori: il sindaco di Calci Massimiliano Ghimenti, il direttore del Polo Museale della Toscana Stefano Casciu, la responsabile Fai Luoghi del Cuore Federica Armiraglio, il direttore area Livorno Pisa Intesta San Paolo Fulvio Turio, la direttrice del Museo nazionale della Certosa di Calci Antonia d'Aniello, il progettista e direttore dei lavori Stefano Aiello e la presidente del Comitato per salvare la Certosa Fabiola Franchi.
"Fino al 2014 - dice Massimiliano Ghimenti, sindaco di Calci - alla Certosa di Calci potevano essere associate solo le difficoltà legate al suo mantenimento. Poi è arrivato l'incredibile successo ottenuto nei Luoghi del Cuore, e dopo la visita del ministro Franceschini e 3,5 milioni di euro investiti per le emergenze strutturali, ora, possiamo festeggiare l'inizio di questo restauro. Il numero dei turisti è in crescita, ed il nostro, a tutti gli effetti, è diventato un modello, il modello Calci. Chiusa questa sfida, nel nostro Comune abbiamo già avviato anche la campagna di crowfounding per Nicosia".
Il modello Calci è nato con l'apporto decisivo dei calcesani, ma non solo.
Da una parte il "Comitato per salvare la Certosa" (promosso con successo e presieduto da Fabiola Franchi), si è mosso sul territorio e non ha lasciato tregua (alla fine le firme raccolte nell'ambito del censimento Fai 2014 sono state 92.259, secondo posto assoluto in Italia); dall'altra, il Comune, ha coinvolto tutte le istituzioni della provincia pisana (comprese università, enti privati e pubblici) ed allo stesso tempo, con una lettera personale, ha chiamato a raccolta tutti i calcesani.
Insomma, il restauro di una parte della Certosa di Calci, non è solo un punto di arrivo di una lunga rincorsa fatta a colpi di firme e appelli pubblici, ma l'inizio di un nuovo modo di approcciare i problemi e di fare rete, il "modello Calci", per l'appunto.
Come spiegato durante la conferenza stampa di presentazione dei lavori, l'intervento di restauro "mira al recupero della lettura del chiostro attraverso le fasi storiche che lo hanno caratterizzato e di cui restano consistenti tracce nella stratificazione di intonaci e decorazioni e integrazioni o sostituzioni di elementi lapidei".
"Pertanto - in conclusione - tutti gli interventi di rifinitura estetica saranno finalizzati a rendere comprensibile al visitatore le vicende storiche e le funzioni che hanno caratterizzato l'uso del chiostro".