CGIL, ANPI e ARCI, un protocollo d'intesa a difesa della Costituzione
Sarà promossa un campagna di comunicazione
"Un protocollo per organizzare una tenace opposizione ai tentativi di scardinare la Costituzione repubblicana. La destra con il premierato e l’autonomia differenziata spacca il Paese e lo trascina verso una deriva plebiscitaria".
Con queste parole d’ordini CGIL, ANPI e ARCI si ritroveranno giovedì 15 Febbraio alle ore 12 alla Camera del Lavoro di Pisa in viale Bonaini 69, con l’intento di costruire un percorso largo e partecipato che abbia come obiettivo contrastare la riforma costituzionale del Premierato e l’introduzione normativa dell’autonomia differenziata.
"Due dispositivi che rischiano di produrre un’evidente spaccatura tra nord e sud del Paese” fanno sapere i promotori dell’iniziativa “e che al contempo rischiano di scardinare la Costituzione, promuovendo l’elezione diretta del Premier e relegando il Capo dello Stato al ruolo di semplice notaio”.
Il protocollo siglato dalle tre organizzazioni servirà a favorire iniziative di discussione aperte a tutta la cittadinanza, con l’aiuto di autorevoli esponenti del mondo accademico e istituzionali, “vogliamo aiutare a far conoscere queste due riforme al vaglio delle Camere o in procinto di esserlo e spiegare perché questo combinato disposto rischia di minare le certezze costituzionali del nostro ordinamento democratico” ribadiscono i promotori dell’iniziativa.
La preoccupazione più forte fanno sapere ANPI, CGIL e ARCI è che “con il “premierato” l’obiettivo dichiarato è concentrare i poteri sul Presidente del Consiglio, la cui elezione diretta viene accompagnata da un enorme premio di maggioranza privo di soglia minima, rendendo marginale il ruolo del Parlamento e svuotando le funzioni del Presidente della Repubblica, garante dell’unità nazionale e della sua Costituzione antifascista”.
Infine, un passaggio anche sul disegno di legge Calderoli sull’autonomia differenziata “oggi esistono già grandi differenze territoriali nell’erogazione dei servizi: ulteriori forme di autonomia, senza aver preliminarmente rese uguali le prestazioni, non solo le cristallizzerebbero ma le aumenterebbero ancora di più”.
Il protocollo sarà l’inizio di un percorso lungo per coinvolgere più cittadini in vista del Referendum Costituzionale, riforme su cui ARCI, ANPI e CGIL promettono fin d’ora di dare battaglia.