CGIL e CISL: tagli al Verdi incoerenti con la candidatura a capitale della cultura
Pisa capitale della cultura? Cominciamo dal Teatro Verdi
Il caso era già stato sollevato dall’opposizione a Palazzo Gambacorti, in particolare Olivia Picchi aveva acceso i riflettori sui tagli al Teatro Verdi di Pisa e come questa decisione strida non poco, con la candidatura della città della torre a Capitale della Cultura. Ora sono i sindacati SLC/CGIL e FISTeL/CISL che mettono in risalto le incongruenze di una amministrazione che da una parte taglia i fondi del suo teatro principale, mentre dall’altra invoca la candidatura a capitale. «Pochi giorni fa, affermano Massimo Basilei e Silvia Cosci, rispettivamente rappresentanti di SLC/CGIL e FISTeL/CISL, abbiamo appreso dalla stampa locale che, il Comune di Pisa, ha deciso di ridurre ulteriormente il contributo previsto dalla convenzione triennale con il teatro Verdi, di 100.000 Euro. Più o meno negli stessi giorni, sempre da parte del Comune di Pisa, veniva ufficializzata la volontà di candidare la Città, quale Capitale Italiana della Cultura, per il 2021».
«Ora, non è certo compito delle Organizzazioni Sindacali, indagare sulla natura illogica di chi sostiene tali elementi di incoerenza, che stanno alla base di scelte tra loro agli antipodi, continuano i sindacati. È, invece, sicuramente compito delle organizzazioni Sindacali, dei lavoratori e dei cittadini di Pisa, capire il grado di affidabilità, di lungimiranza e di attenzione, che questa Amministrazione, di fatto, pone verso questo ed altri elementi emblematici della produzione culturale cittadina e, non ultimo, rilevanti anche sul profilo occupazionale. A tal proposito, è difficile immaginare come sia possibile coniugare i costi necessari per realizzare l’offerta culturale, che il Teatro Verdi è solito offrire alla città di Pisa e non solo, con i tagli consistenti annunciati che, è bene ricordarlo, avranno riflessi in negativo anche sui contributi Regionali e Ministeriali».
«Una minore produzione di eventi culturali, continuano Basilei e Cosci, rispetto a quelli tradizionalmente realizzati e presumibilmente programmati, significa un conseguente e significativo minor ricorso alla manodopera, necessaria per produrre ciò che finora ha fatto del Teatro Verdi una realtà culturale di spicco, nel panorama Nazionale. Ad oggi, nè dal versante Comunale, né dal CDA del Teatro abbiamo rilevato segnali di ripensamento o di intenzione di individuare elementi compensativi. Attendiamo con apprensione e con la preoccupazione che il caso richiede, segnali concreti in questa direzione».
«In assenza di ciò, come abbiamo sempre fatto, discuteremo con i lavoratori e, assieme a loro, decideremo le iniziative da intraprendere», concludono i rappresentanti di SLC/CGIL e FISTeL/CISL.