CGIL: "No al blocco delle assunzioni nella sanità Toscana"

Politica
PISA e Provincia
Domenica, 22 Agosto 2021

La CGIL lo chiede a gran voce, non bloccare le assunzioni nella sanità proprio in questo momento in cui c'è ancora grande necessità per fronteggiare la pandemia ma anche per recuperare negli altri settori sanitari

 

Dal primo gennaio 2020 al 30 giugno 2021 la Regione Toscana ha fatto registrare, tra assunzioni e cessazioni, un incremento di 651 medici e dirigenti sanitari su un totale di 10.483 pari a al 6,2 %. Sempre nello stesso periodo la differenza tra assunzioni e cessazioni per infermieri, tecnici e altro personale del comparto a Tempo Indeterminato è stato pari a 3973 unità su un totale di 44273, pari a 8,9 %. In totale si è registrato dunque un incremento di 4624 unità di personale su 54756 pari a 8,44 %.

Si tratta, in gran parte, di personale che è stato dedicato ad attività connesse all’emergenza pandemica sia sul territorio che nelle strutture ospedaliere. Questa necessità non è certo venuta meno se si considera la recrudescenza epidemica che ha determinato la riapertura dei percorsi covid in quasi tutte le strutture e sul territorio, la proroga dello stato di emergenza. Senza considerare il cumulo di richieste di prestazioni sanitarie (visite specialistiche, esami diagnostici, interventi chirurgici, ecc…) che, a causa dell’emergenza Covid-19, hanno determinato un inaccettabile allungamento dei tempi di attesa. Si stima che nel corso del 2020 i ritardi di cura hanno determinato un incremento di 25 mila decessi per altre patologie durante l’emergenza Covid.

Per tutte queste ragioni, sarebbe paradossale e miope indebolire in questo momento il SSR con il blocco delle assunzioni. Occorrerebbe invece creare le condizioni affinché le Strutture tornino ad operare nella loro piena ordinaria funzione, magari con un piano reale di smaltimento delle liste di attesa nelle Strutture pubbliche. Per farlo è altrettanto necessario considerare il Sars-Cov-2 non più come un evento occasionale ma come un fattore endemico adeguando la dotazione di personale delle Strutture sanitarie a tale necessità. In caso contrario, l’assistenza ai pazienti Covid andrebbe a drenare personale dalle altre linee assistenziali con ovvie ripercussioni, come abbiamo visto, sui ritardo delle cure e sul correlato tasso di mortalità.

Va considerato inoltre la carenza di professionisti in alcuni settori. A causa di errori di programmazione dell’offerta formativa mancano in Toscana oltre 250 medici dell’emergenza, e inoltre anestesisti, cardiologi, ginecologi, ortopedici, chirurghi, radiologi, pediatri, MMG ecc.. Una situazione di carenza che si aggraverà nei prossimi 5 anni in tutto il territorio nazionale determinando una competizione tra regioni su tali profili. Rinunciare oggi ai concorsi e allo scorrimento delle graduatorie a Tempo Indeterminato significherebbe svuotare il sistema di professionalità indispensabili oggi e nei prossimi anni.

D’altro canto, mai come oggi sembra importante, in previsione del corposo piano di investimenti del Pnrr, dotare la macchina sanitaria delle risorse umane necessarie a cogliere tale opportunità. Ciò vale per le Strutture ospedaliere e il territorio, come per quelle di programmazione, verifica e controllo degli assessorati. La regione Toscana vanta da sempre una positiva tradizione di programmazione sanitaria che nasce dal confronto franco e costruttivo con le rappresentanze tanto più proficuo quanto più incentrato su un’attenta analisi dei bisogni assistenziali, il censimento delle forze in campo e di quelle necessarie a indirizzare lo sviluppo della sanità pubblica. E’ forte il timore che molti di questi elementi di forza siano oggi messi in discussione.        

Bruno Pacini (segretario generale Fp Cgil Toscana) e Pasquale D’Onofrio (segretario  Fp Cgil Medici e Dirigenza Ssn Toscana)

redazione.cascinanotizie