CGIL PIsa contro la Multiutility quotata in borsa
Anche la CGIL parla di occasione persa dalla politica toscana che poteva rilanciare un modello di aggregazione dei servizi pubblici compreso l'acqua realmente dalla parte dei cittadini e non della grande finzna in cerca di profitti
Questo il comunicato integrale
L’assemblea dei soci di Alia Multiutility che si è tenuta il 23 ottobre scorso rappresenta l’ennesima occasione persa da parte della politica e delle istituzioni per rilanciare d’avvero un modello di aggregazione dei servizi pubblici essenziali a livello locale con una visione che guardi all’intera regione.
Avevamo sperato, così come auspicato anche dalle RSU di Acque SpA nel loro recente documento del 18 ottobre scorso, in un cambio di rotta rispetto ad un recente passato contraddistinto dall’arroganza e dalle forzature di alcuni sindaci improvvisatisi manager e desiderosi di dar vita ad un colosso multiservizi da quotare in borsa, attraverso il quale garantirsi cospicui dividendi per rimpinguare le casse dei comuni sempre più vuote.
Nel documento approvato dall’assemblea a larga maggioranza (oltre 80% dei soci), non si evidenzia nessuna novità rispetto al progetto originario di finanziarizzazione dei servizi pubblici: non si esplicita nessuna contrarietà allo sbarco in piazza affari, ma ci si limita ad uno “studio per le diverse opzioni di finanziamento per il raggiungimento degli obiettivi di investimento” e si chiede di proseguire nel percorso di affidamento tramite forma mista pubblico/privato la concessione del servizio idrico integrato attualmente servito da Publiacqua.
La discussione che si è trascinata per tutta l’estate attorno alla Multiutility e che pareva finalmente aver trovato terreno fertile per una ridefinizione degli obiettivi e delle modalità di finanziamento della stessa è stata bruscamente interrotta per volontà delle stesse amministrazioni che avevano ideato questo progetto di per se affascinante, ma che cozza ancora una volta con la volontà dei cittadini espressa tramite il Referendum sull’acqua del 2011.
La presenza di Alia, che nel proprio statuto prevede come modalità di finanziamento la quotazione in borsa, nella compagine societaria di Acque Spa impedisce di fatto l’affidamento in house del servizio idrico attraverso una proprietà totalmente pubblica, solida e trasparente che permetta di conciliare capacità di investimenti e contenimento delle tariffe in un’ottica di efficientamento delle risorse ed improntato a principi di giustizia sociale.
Come CGIL di Pisa lo andiamo dicendo ormai da moltissimo tempo: non esiste nessun tipo di problema attorno alla capacità di finanziamento della Multiutility essendo essa un soggetto di grandi dimensioni quindi già di per sé bancabile. Le risorse finanziarie necessarie agli investimenti si possono reperire anche attraverso una diversa ripartizione delle risorse generate dalla gestione, dagli utili ai canoni di concessione; inoltre, come si fa in molte realtà d’Italia, si potrebbero emettere dei bond di piccolo taglio indicizzati all’inflazione offerti ai risparmiatori con un tasso vantaggioso, ma con restituzioni a lunga scadenza che facciano ottenere risorse rifiutando i meccanismi della finanza speculativa.
È altresì necessario garantire che la distribuzione dei dividendi avvenga senza mai fare ricorso al debito, impedendo così l’innescarsi di pericolose dinamiche che esulano da principi di economicità e salvaguardia dell’interesse collettivo. Immaginare un modello toscano di gestione dei servizi pubblici efficiente e virtuoso significa evitare ogni interferenza proveniente dai mercati di borsa mettendo al riparo un bene prezioso come l’acqua, patrimonio di tutte e tutti i cittadini alle inevitabili operazioni speculative di fondi finanziari attraverso la creazione di una società interamente pubblica.
Per realizzare questo ambizioso obiettivo, quello dell’aggregazione e ripubblicizzazione dei servizi pubblici locali in Toscana, è necessario innanzitutto eliminare dallo statuto di Alia la quotazione in borsa e successivamente dare il via libera alla ripubbicizzazione di Acque Spa attraverso la liquidazione del partner privato, volontà questa espressa dalla maggioranza dei soci pubblici del gestore idrico Pisano.
La CGIL di Pisa congiuntamente alla Ficltem-Cgil di Pisa continueranno a lavorare per garantire il miglioramento e l’aggregazione dei servizi pubblici essenziali attraverso la creazione di soggetti interamente pubblici che siano in grado di garantire elevati standard, abbattendo le tariffe e facendo fronte alle sfide del cambiamento climatico e della scarsità delle risorse idriche nonché per la salvaguardia dei diritti e della professionalità di tutti i lavoratori e di tutte le lavoratrici del comparto energia, acqua, gas e rifiuti.
Alessandro Gasparri Alessandro Conforti
Segretario Generale Segretario Generale
Cgil Pisa Filctem-Cgil Pisa