Che figura di…
A Pisa una luce "imprecisa": l'omaggio a Fibonacci che non torna
Leonardo Bonacci, meglio noto come Fibonacci (Pisa, settembre 1170 circa – Pisa, 1242 circa), è senza dubbio uno dei più grandi matematici della storia, famoso per aver regalato al mondo la sequenza che porta il suo nome: 1, 1, 2, 3, 5, 8, 13..., in cui ogni numero è la somma dei due precedenti.
A Pisa, città che lo ha visto nascere e che ne custodisce orgogliosamente l'eredità, si è pensato di celebrarlo con un'installazione luminosa in una delle vie principali, via Santa Maria. L'idea era semplice e brillante, proprio come Fibonacci: esporre i numeri della sua sequenza, invitando passanti e curiosi a scoprire il genio dietro quei simboli. Eppure, un piccolo dettaglio ha rovinato l'incanto: i numeri scelti erano 1, 2, 3, 5..., rompendo l'armonia matematica e, diciamolo, un po' anche il cuore degli appassionati.
Ma dove sono finiti i primi numeri?
Per chi non lo sapesse, la sequenza di Fibonacci può cominciare in due modi, entrambi corretti. Nella matematica pura, si parte generalmente con 0 e 1, ottenendo così 0, 1, 1, 2, 3, 5, 8, 13..., ma è comune anche iniziare con 1 e 1, soprattutto in contesti come la biologia (ad esempio, per descrivere la crescita di una popolazione di conigli, come nell'esempio originale di Fibonacci). In entrambi i casi, tuttavia, non c'è spazio per l'enigmatico passaggio diretto da 1 a 2, come si vede nell'installazione.
La sequenza di Fibonacci non è solo una curiosità matematica: il suo legame con il rapporto aureo (1,61803...) l'ha resa una delle più celebri progressioni della storia. Ogni coppia di numeri consecutivi si avvicina progressivamente a questo valore, e la successione si ritrova in natura in forme affascinanti, dalle spirali delle conchiglie ai petali dei fiori.
L'installazione luminosa avrebbe dovuto riflettere questa perfezione, ma con quel salto inaspettato da 1 a 2, ha finito per tradire l'essenza stessa di Fibonacci. Come hanno fatto notare alcuni commentatori sui social, "Non è una questione di precisione: è una questione di Pisa!" Altri, con un pizzico di ironia, hanno suggerito che si tratti di una versione "semplificata per non spaventare i meno avvezzi alla matematica".
Le reazioni non si sono fatte attendere. I matematici hanno storto il naso, gli abitanti hanno sorriso e i turisti si sono limitati a fotografare l'installazione, inconsapevoli del lapsus numerico.
Nel frattempo, l'installazione continua a brillare…