CNA, allarme rosso per le imprese del settore ristrutturazione
Venti milioni di euro per le pmi impegnate nelle ristrutturazioni, Cna Pisa rinnova appello ai parlamentari
Per i fatturati delle piccole e medie imprese del settore ristrutturazioni (edilizia impianti serramenti) è già arrivata una mazzata da venti milioni di euro l’anno.
Sono gli effetti dell’art 10 del decreto crescita che prevede lo sconto in fattura diretto da parte dell’impresa in caso di bonus fiscali per ristrutturazioni, ecobonus e sismabonus. Da qui una serie di iniziative da parte di CNA Pisa: l’appello ai parlamentari eletti nel territorio, petizioni, adesione ai ricorsi in sede di nazionale ed europea, richiesta di impugnazione da parte della Regione Toscana. CNA Pisa si è mobilitata da oltre un mese per modificare il famigerato art. 10 del Decreto Crescita, quello che prevede lo sconto in fattura per spese di ristrutturazione, Ecobonus e Sismabonus che di fatto azzera le possibilità di fare i lavori da parte delle piccole medie imprese locali: una mazzata appunto da venti milioni l'anno pari al volume degli interventi in provincia di Pisa secondo gli ultimi dati disponibili di Enea.
«Deve essere chiaro che lo sconto in fattura previsto per Ecobonus e Sismabonus nel Decreto crescita altera la concorrenza danneggiando le piccole e medie aziende, così Matteo Giusti presidente di CNA Pisa introduce il tema, molto sentito fra le imprese impegnate nel settore delle ristrutturazioni. Per questo, ci siamo mobilitati a tutti i livelli con tutte le categorie interessate; edilizia, impianti e serramenti. Ma ora chiediamo un impegno diretto anche ai parlamentari del nostro territorio che hanno già ricevuto l’appello a modificare la norma lanciato da CNA Toscana. Ed in ogni caso non rinunceremo a proseguire con tutte le forme possibili, la mobilitazione avviata sinora».
CNA ha infatti avviato un procedimento amministrativo davanti alla Commissione europea e all’Autorità garante della Concorrenza ed il Mercato affinché venga accertata l’illegittimità dell’art. 10 della L. 58/2019 (Decreto Crescita) per violazione del diritto comunitario e/o nazionale della concorrenza. Attivissima anche la petizione “bisogna contare fino a 10” rintracciabile sul sito di CNA cui si può aderire che ha raccolto già migliaia di adesioni.
«Il provvedimento recentemente varato dal Parlamento, sottolinea Marco Ammannati portavoce CNA Impianti Pisa, ha convinto il sistema CNA ad avviare una mobilitazione nazionale a tutela delle piccole imprese per ricorrere sia all’Antitrust che alla Commissione europea. L’obiettivo? Ottenere la cancellazione dell’articolo 10 del DL Crescita che riteniamo un tentativo di favorire la concentrazione del mercato della riqualificazione energetica nelle mani di pochi operatori, con conseguente alterazione della concorrenza, rappresentando un indebito aiuto di Stato per le grandi imprese a danno delle piccole e medie».
Parliamo di un mercato rilevante visto che, secondo l’ultimo rapporto Enea, i lavori di efficientamento energetico del patrimonio edilizio in Italia nel 2018 sono stati 334mila con 3,3 miliardi di euro di investimenti. In Toscana sono stati nel 2017 ben 30.408 per un importo complessivo di mln € 214,9, con risparmio energetico 70,3GWh/anno mentre in provincia di Pisa gli stessi numeri indicano che nel 2017 si parla di quasi 20 milioni di euro di importo lavoro (€19,3mln, per la precisione)con 6,5 GW/h risparmiati.