Co-gestione al Russoli di Pisa. "Non si reprime un ideale di libertà"
Affisso lo striscione a sostegno degli studenti manganellati lasciato dal tifo organizzato
Il Liceo Artistico Russoli di Pisa, gli studenti, i professori, il personale tutto, sono entrati in co-gestione.
Dalla mattina di lunedì 26 febbraio, ad appena tre giorni dalle cariche della Polizia sugli studenti medi, proprio di fronte alla sede dell'Istituto, sulla facciata della scuola è stato esposto il grande striscione lasciato dal tifo organizzato pisano sabato pomeriggio.
Sabato 24 febbraio, infatti, mentre i nerazzurri erano impegnati all'Arena Garibaldi contro il Venezia, i tifosi nerazzurri avevano promosso un corteo di sostegno agli studenti manganellati, indirizzando con forza la proprio protesta contro il Questore Sebastiano Salvo e i due massimi esponenti della Lega pisana: l'onorevole e consigliere comunale Edoardo Ziello e l'eurodeputata Susanna Ceccardi.
La co-gestione promossa presso il Liceo Russoli di Pisa, va detto, era già stata programmata nei giorni 26/27/29 febbraio, ma dopo i fatti di venerdì 23 febbraio, le prese di posizione di tutte le istituzioni cittadine, regionali e nazionali (a partire dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ndr), gli studenti rimasti coinvolti negli scontri e la durissima lettera dei docenti dell'Istituto, l'iniziativa è stata confermata e dedicata proprio alla situazione vissuta in città.
In attesa di pubblicare una nota ufficiale degli studenti, riproponiamo la lettera dei docenti del Russoli di Pisa.
Hanno scritto i docenti del Liceo Artistico Russoli di Pisa.
Gentile redazione,
scriviamo di getto questa lettera, sperando che venga pubblicata.
Siamo docenti del Liceo artistico Russoli di Pisa e oggi siamo rimasti sconcertati da quanto accaduto in via San Frediano, di fronte alla nostra scuola. Studenti per lo più minorenni sono stati manganellati senza motivo perché il corteo che chiedeva il cessate il fuoco in Palestina, assolutamente pacifico, chissà mai perché, non avrebbe dovuto sfilare in Piazza Cavalieri. Gli agenti in assetto antisommossa avevano chiuso la strada e attendevano i ragazzi con scudi e manganelli, mentre dalla parte opposta le forze dell’ordine chiudevano la via all’altezza di Piazza Dante. In via Tavoleria un’altra squadra con scudi e manganelli.
Proprio di fronte all’ingresso del nostro liceo, hanno fatto partire dapprima una carica e poi altre due contro quei giovani con le mani alzate. Non sappiamo se se siano volate parole forti, anche fuori luogo, d’indignazione e sdegno, fatto sta che, senza neanche trattare con gli studenti o provare a dialogare, abbiamo assistito a scene di inaudita violenza. Ci siamo trovati ragazze e ragazzi delle nostre classi tremanti, scioccate, chi con un dito rotto, chi con un dolore alla spalla o alla schiena per manganellate gentilmente ricevute, mentre una quantità incredibile di volanti sfrecciava in Via Tavoleria.
Come educatori siamo allibiti di fronte a quanto successo oggi. Riteniamo che qualcuno debba rispondere dello stato di inaudita e ingiustificabile violenza cui sono stati sottoposti cento/duecento studenti scesi in piazza pacificamente: perché si è deciso di chiuderli in un imbuto per poi riempirli di botte? Chi ha deciso questo schieramento di forze, che neanche per iniziative di maggior partecipazione e tensione hanno attraversato la nostra città?
Oggi è stata una giornata vergognosa per chi ha gestito l’ordine pubblico in città e qualcuno ne deve rispondere.
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