Coldiretti. Troppi lupi: pecorino di Volterra a rischio estinzione

Economia
PISA e Provincia
Lunedì, 12 Maggio 2025

L'associazione di categoria: "Ora salviamo i pastori”

Negli ultimi decenni, la popolazione del lupo in Italia è cresciuta in modo significativo, al punto da non poter più essere considerata una specie in pericolo. 

A fare le spese di questo successo conservazionistico, però, sono i pastori e le loro produzioni tradizionali, sempre più minacciate dalle predazioni.

Il caso del pecorino delle Balze Volterrane DOP, simbolo di un equilibrio fragile tra uomo e natura, diventa emblema di una crisi che investe l'intero settore zootecnico. 

Mentre le istituzioni europee iniziano a rivedere lo status di protezione del lupo, Coldiretti lancia un appello per salvare un mestiere millenario e un patrimonio gastronomico a rischio scomparsa.

 

Ha scritto Coldiretti Pisa.

Il lupo non è più una specie in via di estinzione, lo sono invece i pastori ed i loro formaggi. Lo dicono i numeri con la popolazione passata da 300 degli anni ’90 agli oltre 3300 censiti dall’Ispra mentre quello delle pecore, soprattutto quelle da latte allevate allo stato brado, è in caduta libera. Un caso emblematico e drammatico è quello del pecorino delle Balze Volterrane DOP che si produce nei pascoli della campagna di Volterra, Pomarance, Montecatini Val di Cecina, Castelnuovo Val di Cecina e Monteverdi Marittimo. Le continue predazioni da parte di lupi e canidi in quindici anni hanno quasi dimezzato il numero di capi da latte mettendo in pericolo la produzione di questa eccellenza. Dei dieci allevatori che fino a qualche anno fa si dedicavano alla produzione di questo particolarissimo pecorino dal sapore dolce, ne resiste soltanto uno: la famiglia Cannas della fattoria Lischeto. Uno spiraglio arriva dall’Unione Europea che ha deciso declassare lo status del lupo da “strettamente protetto” a “protetto” aprendo alla possibilità, laddove il conflitto con le attività umane è manifesto e critico, di attivare piani di contenimento così come già avviene per il cinghiale ed altre specie di ungulati.

Una svolta attesa da Coldiretti Pisa che da anni denunciato le continue razzie a danno degli allevatori impotenti di fronte all’esplosione della popolazione di lupi e canidi che hanno colonizzato anche gli ambienti urbani. “Il declassamento dello status di protezione del lupo è una decisione razionale e coerente da parte delle istituzioni europee e nazionali che rispondono ad una precisa richiesta di aiuto da parte degli allevatori sopraffatti dalle predazioni e di tutta la filiera lattiero-casearia che è un motore importante del nostro agroalimentare e del nostro turismo. Quella del mondo agricolo non è mai stata una guerra contro il lupo e non lo sarà mai, nemmeno oggi. Abbiamo assistito in questi anni alla scomparsa di centinaia di stalle in molte zone rurali insieme alla sparizione di migliaia di capi”: è il commento del presidente provinciale di Coldiretti, Marco Pacini.

Sono oltre 20 mila gli esemplari nell’Unione Europea, un numero impensabile trent’anni fa, in Italia sono almeno 3.300, 950 nelle regioni alpine e quasi 2.400 lungo il resto della penisola con una probabilità di presenza molto elevata in Toscana dove ha colonizzato quasi la totalità degli ambienti idonei e dove non è più inusuale incontrarlo anche vicino alle abitazioni come testimoniato da numerosi video ed incontri. Il depotenziamento del livello di protezione, fornisce ora agli stati membri lo strumento che fino ad oggi mancava per gestire razionalmente la popolazione dei lupi. “Abbiamo sempre sostenuto che l’emergenza predazioni, così come quella ungulati, andasse gestita con un approccio scientifico e razionale. Accogliamo questo risultato con soddisfazione. Ora si acceleri sui piani di gestione per salvare dall’estinzione i pastori”, conclude il presidente provinciale.

 

redazione.cascinanotizie