Coltano: nasce il movimento NoBase

Politica
PISA e Provincia
Venerdì, 29 Aprile 2022

Mercoledì 4 maggio primo appuntamento a Firenze nel giorno dell'incontro tra Arma dei Carabinieri, Ministero della difesa e Regione Toscana

Riporta la nota inviata dal movimento "NoBase - Nè a Coltano nè altrove"

Nasce il movimento "NoBase - Nè a Coltano nè altrove" per contrastare un progetto che devasterebbe 73 ettari di territorio, cementificando 440.000 metri cubi di edificato, con una spesa di 190 milioni di euro. Un vero mostro di cemento armato nella già intollerabilmente cementificata Piana Pisana, dentro i confini di un parco naturale regionale tra i più importanti d'Italia, su preziosi terreni oggi consacrati all'agricoltura biologica.

Un progetto che verrà discusso a Firenze il prossimo 4 maggio tra Arma dei Carabinieri, Ministero della difesa e Regione Toscana, in un luogo non ancora reso pubblico, dimostrando come la mancanza di trasparenza e la paura del confronto pubblico segni la quota di questo progetto insostenibile.

Il movimento lancia il primo appuntamento proprio nel capoluogo toscano per il 4 maggio prossimo con un presidio, con orario e luogo che verranno confermati nei prossimi giorni.

A seguire, l'appello diffuso.

Per contatti stampa:  349 6766540 - movimentonobasepisa@gmail.com


L'APPELLO

NO BASE. Nè a Coltano nè altrove

Il 4 Maggio a Firenze un presidio per dire no alla base militare, né a Coltano né altrove. Là, dove si incontreranno rappresentanti del Governo, Arma dei Carabinieri, Regione Toscana e Comune di Pisa.

Da Coltano si è estesa a tutta Pisa e ai territori della regione una forte mobilitazione che sta mettendo insieme agricolt* e allevator*, cittadini e cittadine, movimenti di lavoratrici e lavoratori, organizzazioni politiche, associazioni e movimenti pacifisti, antimilitaristi, femministi, ambientalisti, comitati di quartiere, sindacati, collettivi studenteschi. Tutti stanno collaborando per un obiettivo preciso: bloccare il progetto, far ritirare il Decreto del Presidente Draghi.

73 ettari, 440.000 metri cubi di edificato, 190 milioni di euro. Un vero mostro di cemento armato nella già intollerabilmente cementificata Piana Pisana, dentro i confini di un parco naturale regionale tra i più importanti d'Italia, su preziosi terreni oggi consacrati all'agricoltura biologica.

Il tutto in un silenzio tombale condiviso da parte di tutte le forze politiche che governano a livello nazionale, regionale e locale. Il presidente della Regione Giani ha tenuto nascosto questo progetto per un anno, a dimostrazione che le cittadine e i cittadini, chi vive e lavora su quei terreni, chi paga le conseguenze di scelte così costose e impattanti non hanno per lui alcun diritto. Anzi: non esistono.
Il progetto della mega-base di Coltano è un esemplare concentrato dei caratteri più iniqui e devastanti di un modello di sviluppo che devasta il territorio e le comunità, per fare di Pisa una delle più grandi piattaforme logistiche per la guerra a livello internazionale. E' un tassello fondamentale che si aggiunge all’aeroporto militare e a Camp Darby.

Dire no a un'opera dall'impatto ambientale e sociale così violento non è solo possibile: è necessario. Nel Parco di Migliarino-San Rossore-Massacciuccoli, nella Piana Pisana, ovunque.

190 milioni devono essere destinati alla giustizia sociale, ai consultori e ai centri antiviolenza, alle scuole e alla crescita civile e culturale delle comunità, delle bambine e dei bambini, all'ambiente, al benessere collettivo, al lavoro, alla pace. Questa è la vera sfida per l'oggi e per il futuro.

Per questo facciamo un appello a partecipare con noi al presidio che si terrà il 4 maggio a Firenze durante l'incontro, comunicheremo a breve maggiori informazioni sull'appuntamento.

 


Martedì 19 aprile, durante la puntata di In strada con Punto Radio, siamo stati a Coltano per ascoltare le parole dei residenti, ma anche del presidente del Parco di San Rossorre Bani e di altri interlocutori.

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redazione.cascinanotizie