Commercio tradizionale in crisi. Confesercenti al Comune di Pisa: "Meno chiacchiere e sostegni concreti"
Dopo la chiusura di attività storiche come Salza. L'associazioine di categoiria contro la possibile desertificazione di Borgo Stretto e zone limitrofe. Chiesto più decoro, sgravi fiscali e l'apertura di un tavolo permanente
I commercianti di Borgo Stretto, via Oberdan e delle strade limitrofe lanciano un appello a Palazzo Gambacorti attraverso Confesercenti Pisa. Dopo un’assemblea che ha fatto il punto sulle criticità ancora irrisolte, gli operatori sottolineano la necessità di un supporto concreto da parte dell’amministrazione comunale, a partire dal tema del decoro urbano.
Tra le questioni sollevate ci sono l’accattonaggio molesto, la tutela delle botteghe storiche e la richiesta di sgravi fiscali e incentivi per nuove aperture orientate a imprenditoria giovanile e femminile. I commercianti chiedono l’avvio di un tavolo permanente con il Comune per trasformare in azioni concrete il “Patto per il decoro” siglato nei mesi scorsi.
Ha scritto Confesercenti Pisa.
“I commercianti non si tirano certo indietro per promuovere le proprie attività con progetti ed iniziative, ma hanno bisogno di un supporto concreto da parte dell’amministrazione comunale per quanto di sua competenza: parliamo innanzitutto di decoro, per il quale non basta la firma di un protocollo, ma di sostegni concreti anche attraverso nuovi regolamenti per le aperture”.
Sono le attività commerciali di Borgo Stretto, via Oberdan e delle strade limitrofe a lanciare un appello a Palazzo Gambacorti tramite Confesercenti Pisa, dopo una assemblea che nei giorni scorsi ha voluto fare il punto su una serie di questioni che non sono state ancora risolte.
“L’asse commerciale di Tramontana e le strade limitrofe – spiegano il presidente di Confesercenti Pisa Fabrizio Di Sabatino e la coordinatrice dei commercianti di Borgo e del centro storico Antonia Nicoletti – ha ancora una fortissima prevalenza di attività tradizionali e soprattutto storiche e per questo vuole salvare questa sua caratteristica. Ma occorre uno sforzo di tutti perché la situazione è in costante peggioramento. Gli imprenditori stanno facendo di tutto per promuovere le attività come testimoniano i progetti presentati in Comune e le numerose iniziative messe in campo, ma ci sono aspetti fondamentali che devono essere affrontati con l’amministrazione comunale”.
Di Sabatino e Nicoletti accendono i riflettori sulla progressiva chiusura di attività con il rischio concreto che al loro posto arrivino catene e negozi che male si inserirebbero nel tessuto commerciale presente.
“La chiusura di Salza è sicuramente la punta dell’iceberg – proseguono i dirigenti Confesercenti -, ma altro si sta muovendo. Addirittura si parla di una prossima apertura, in un fondo che ha ospitato negli anni una attività punto di riferimento per tanti pisani, di un nuovo punto vendita della grande distribuzione; grande distribuzione che dopo aver desertificato i centri storici con i suoi ipermercati nelle periferie, torna proprio nei centri storici con strutture di piccole e medie dimensioni”.
Poi la questione del decoro. “Ad inizio dell’estate per senso di responsabilità abbiamo firmato con il Comune il Patto per il decoro. Adesso bisogna concretizzarlo con gli incontri che l’assessore Paolo Pesciatini ci ha garantito – dicono ancora Di Sabatino e Nicoletti -. Inoltre l’asse commerciale di Borgo continua a vivere il fenomeno dell’accattonaggio spesso molesto, ad esempio, fenomeno da noi denunciato in tutte le sedi ma che non si riesce a debellare. Questo ed altri aspetti che vorremmo affrontare in un tavolo permanente con l’amministrazione comunale”.
Secondo Confesercenti è anche il momento, vista la crisi che il commercio tradizionale sta ancora vivendo, di sostegni concreti.
“Ormai quasi un anno fa il consiglio comunale ha approvato una mozione a favore delle botteghe storiche cittadine, per salvaguardarne la sopravvivenza e le loro funzioni di riferimento per la comunità, ristretta di vicinato, o, più ampia, di area cittadina. Crediamo che questo atto debba essere messo a terra con interventi concreti rivolti alle attività tradizionali con una storicità importante; pensiamo ad interventi di riduzione delle imposte locali, come Imu, Tari, Cosap, ma anche incentivi per le nuove aperture, che non debbono certo essere l’ennesimo locale di somministrazione, magari con una attenzione ad imprenditoria giovanile e le imprese femminili. Di questo – concludono Fabrizio Di Sabatino e Antonia Nicoletti – vorremmo discutere per realizzare nuove misure concrete, con l’assessore Paolo Pesciatini che ha sempre dimostrato sensibilità su tali questioni ed al quale chiediamo insieme di fare un passo avanti”.