Comune Vs Parco di San Rossore. Diritti in Comune: "Il vero corpo estraneo è Conti"
"Conti è solo l'ultimo di una serie di amministratori senza idee che prova a scaricare la colpa delle proprie mancanze sul Parco di San Rossore"
Diritti in Comune, forza di minoranza in consiglio comunale a Pisa torna sulla polemica scoppiata tra Comune di Pisa e Parco di San Rossore, con il secondo attaccato dal sindaco Michele Conti perché sempre pronto "a dire no su tutto".
Per Diritti in Comune, però, non è tanto il Parco di San Rossore ad essere un problema, ma l'idea di "territorio asservita agli interessi del mattone" dell'amministrazione a trazione leghista.
Scrive Diritti in Comune
Il Parco per sua natura esprime dei vincoli, ma vincoli ad uno sviluppo vecchio e senza futuro, mentre rappresenta uno straordinario valore aggiunto per uno sviluppo sostenibile che guarda lontano.
Il "corpo estraneo", come lo chiama lui, ha permesso al territorio di non morire coperto di cemento, ha incentivato la nascita di esperienze agricole incentrate sulla sostenibilità che trovano ampio successo, ha ottenuto importanti riconoscimenti in Europa e nel Mondo (Riserva MAB UNESCO).
Il problema semmai è come si intende il territorio: forse Conti ha un'idea di territorio asservita agli interessi del mattone e di chi vuole semplicemente fare come gli pare... ma abbiamo fin troppi esempi di dove porta questa strada.
Noi crediamo, invece, che la sfida del Parco vada continuamente rilanciata e valorizzata: il parco deve costituire il cuore del territorio. Il cuore naturalistico, certo, ma anche il fulcro da cui rilanciare un diverso modello di sviluppo che tenga insieme le esigenze dei cittadini (che si sono riversati in massa a San Rossore alla fine del Lock down, alla faccia del corpo estraneo...) e quelle del territorio.
Un'amministrazione che non pensa alla speculazione ma al bene comune dovrebbe lavorare in sinergia col Parco e, casomai, stimolarlo, aiutarlo e perché no, provocarlo per immaginare un futuro del territorio. Ma per far questo serve una visione, sono necessari strumenti di conoscenza, avere la capacità di guardare cosa succede nel resto del mondo, avere il coraggio di abbandonare modelli sociali ed economici che non funzionano più e progettarne di nuovi in cui le esigenze economicoe sociali e quelle di conservazione naturalistiche e sostenibilità ambientale non siano contrapposte. È questa la sfida oggi rappresenta dalla redazione del nuovo Piano del Parco.
Forse il sindaco Conti si è confuso, quando parlava di corpo estraneo e si riferiva ad una realtà che sta nei confini del parco e che va subito chiusa: Camp Darby, in quel caso siamo al suo fianco!