Condizioni delle scuole in Italia e Toscana. Balducci (+Europa): “E’ l’ora di cambiare marcia!”
Scuole non a norma, prive di agibilità eda altre criticità, l'esponente di +Europa evidenzia la situazione, anche in Toscana e a Pisa, a cui chiede si debba porre rimedio
Questo il comunicato integrale
La condizione delle scuole in Italia, e in particolare in Toscana, è motivo di preoccupazione da molti anni. Secondo gli ultimi dati forniti da enti nazionali e locali, la maggior parte degli edifici scolastici italiani non rispetta i criteri di sicurezza previsti dalla normativa, rendendoli inagibili o parzialmente agibili. Si tratta di una situazione allarmante, che mette a rischio la sicurezza di studenti, insegnanti e personale scolastico.
A livello nazionale, circa il 40% delle scuole non possiede un certificato di agibilità. Questo dato, che emerge dai rapporti del Ministero dell’Istruzione e di associazioni come Legambiente, evidenzia una mancanza cronica di investimenti e di manutenzione. Le criticità principali riguardano la mancanza di adeguamenti sismici, soprattutto nelle regioni più a rischio, e la presenza di barriere architettoniche, il che rende gli spazi più difficilmente accessibili agli studenti con disabilità. Inoltre, numerose scuole non sono dotate di impianti antincendio a norma e presentano problemi strutturali che potrebbero compromettere la sicurezza in caso di emergenze. La situazione in Toscana è tutt’altro che incoraggiante. Si registra infatti una percentuale significativa di scuole in condizioni critiche. Secondo i dati della Regione Toscana, circa il 35% degli edifici scolastici non è a norma e necessiterebbe di interventi urgenti per garantire l’agibilità e la sicurezza. In particolare sono critiche le condizioni degli edifici scolastici nelle province di Firenze, Lucca e Pisa con molte scuole che presentano criticità legate alla stabilità strutturale e all’adeguamento sismico. A questo si aggiunge la carenza di fondi per la manutenzione ordinaria, che ha portato al deterioramento di strutture come tetti, impianti elettrici e pavimentazioni. Le recenti alluvioni e i fenomeni atmosferici estremi hanno messo ulteriormente in evidenza le vulnerabilità delle scuole toscane, molte delle quali non sono in grado di resistere a eventi naturali di questo tipo. In diversi casi, i dirigenti scolastici sono stati costretti a sospendere le attività didattiche per garantire l’incolumità degli alunni. Questa situazione di inadeguatezza degli edifici scolastici ricade inevitabilmente sulla qualità della nostra istruzione già di per sé carente. Gli studenti che frequentano scuole inagibili o in condizioni precarie sono costretti a seguire le lezioni in aule sovraffollate, fredde durante l’inverno e calde in estate, con infrastrutture tecnologiche spesso obsolete. La mancanza di spazi adeguati influisce negativamente anche sull’offerta di attività extracurricolari e di supporto agli alunni con bisogni educativi speciali, limitando le opportunità di crescita e di apprendimento. Questo problema è particolarmente grave nelle aree rurali e nei piccoli comuni, dove l’alternativa alla scuola locale è rappresentata da spostamenti quotidiani verso i capoluoghi, con evidenti disagi per le famiglie.
"La sicurezza delle scuole in Italia e in Toscana è una priorità che non può essere più rimandata - afferma Agnese Balducci Membro Nazionale di +Europa - È fondamentale che le istituzioni rispondano alle richieste dei cittadini e agiscano con determinazione per risolvere questa situazione di inadeguatezza. Investire nell’edilizia scolastica significa investire nel futuro delle nuove generazioni, garantendo loro un’istruzione di qualità in un ambiente sicuro e adeguato alle sfide del XXI secolo. L’obiettivo per il futuro deve essere garantire scuole sicure, moderne e accoglienti per tutti gli studenti italiani. I fondi del PNRR sono un'ottima opportunità da sfruttare, che vanno ad investire sulla formazione sia dei docenti che degli studenti nell'ambito delle competenze digitali e del multilinguismo. Eppure non dobbiamo tralasciare i problemi strutturali che ci portiamo ormai dietro da decenni", continua Balducci. Molti edifici scolastici sono vetusti e risalgono a molti anni fa e non sono mai stati oggetto di adeguati interventi di ristrutturazione. In questi giorni a scuola, per testare il funzionamento dei riscaldamenti nelle aule, ci sono temperature altissime, con finestre spalancate, dove non si resiste dal caldo. Mi chiedo come si possano insegnare educazione ambientale e rispetto energetico ai nostri ragazzi, quando essi vedono termosifoni caldi e finestre spalancate con un consumo energetico vergognoso", conclude Agnese Balducci.