Confesercenti chiede un cambio di passo sulla sicurezza
Il delitto di Via Corridoni riapre la discussione su una zona che non ha mai risolto i propri problemi
«Cambiano i sindaci, cambiano i prefetti, cambiano i questori, ma non cambia la situazione della stazione da anni terra di nessuno. I nostri disperati appelli sono sempre caduti nel vuoto ed ora siamo arrivati al punto di non ritorno che nessuno mai avrebbe voluto toccare. Bisogna voltare pagina una volta per tutte». È Confesercenti Toscana Nord con i suoi vertici pisani, il presidente Luigi Micheletti e il responsabile Simone Romoli, a parlare di emergenza massima alla stazione dopo il delitto di domenica pomeriggio. «Quante volte abbiamo chiesto un presidio dinamico del quartiere – insistono Micheletti e Romoli – inteso come pattuglie presenti sul territorio. E quante volte avevamo denunciato l’inutilità prima delle auto delle forze dell’ordine parcheggiate alla stazione e poi del nuovo presidio di polizia municipale. Una emergenza come questa si combatte sul campo con gli uomini. Stesso discorso per la videosorveglianza che per noi è un presidio importante per le indagini ma purtroppo non un deterrente. La zona della stazione è una delle maggiormente coperte dal sistema di telecamere e, ci auguriamo, che questo sistema serva a ricostruire la situazione dell'omicidio. Ma purtroppo non ha evitato il delitto».
Confesercenti Toscana Nord torna a chiedere che il comitato dell’ordine pubblico, già chiesto dal sindaco Conti, sia aperto alla partecipazione delle associazioni di categoria. «Anche in questo caso – concludono i vertici pisani dell’associazione – quanti appelli caduti nel vuoto. La stazione è una zona ad alta densità commerciale e le associazioni di categoria possono portare il loro contributo nell’analizzare la situazione portando anche il loro contributo».