Confesercenti contro Amazon
Sale la preoccupazione da parte dell'associazionje di categoria di fronte alla notizia dell'apertura di un polo logistico a Pisa
«L’apertura di un centro di smistamento Amazon a Pisa deve accendere nuovamente i riflettori sul commercio elettronico e sulle sue conseguenze negative nei confronti di tanti piccoli imprenditori che ogni giorno continuano a resistere ed alzare la propria serranda». Luigi Micheletti, presidente area pisana di Confesercenti Toscana Nord, prende spunto dall’annuncio del colosso americano di un suo nuovo insediamento a Montacchiello per lanciare un allarme. «L’e-commerce sta ormai diventando il vero nemico del piccolo commercio, molto di più della grande distribuzione che si trova a sua volta contrastata da questo vero e proprio colosso mondiale, dice ancora Micheletti,. Nessuno vuole fermare il progresso, ma non è detto che tutto quello che è nuovo debba necessariamente mettere da parte il presente. Il commercio elettronico ormai sta sbarcando in tutti i settori commerciali riducendo anche al minimo i tempi di consegna. Il nuovo centro pisano, infatti, sarà proprio dedicato alle merci che raggiungono il cliente quasi in tempo reale. Giusto quindi guardare sempre avanti ma senza dimenticarci come la tipicità e la professionalità dei negozi tradizionali non possono essere sostituiti da un click. Click che in certi casi è preceduto, ad esempio per certi capi di abbigliamento, con una prova in un negozio tradizionale per vedere se la taglia e giusta e poi ordinare on line».
Il presidente area pisana di Confesercenti Toscana Nord chiede quindi un impegno più forte da parte delle istituzioni per supportare i negozi tradizionali «che costituiscono ancora una ricchezza per i nostri centri storici ma anche per le periferie sempre più ridotte a dormitori, insiste Micheletti. Nel caso del nuovo centro di Montacchiello qualcuno dice che è positivo solo per il fatto che farà assumere 250 persone. Ma qualcuno ha mai controllato i contratti di questi lavoratori sia a livello economico che per carico di lavoro? E soprattutto nessuno ha mai considerato quanti piccoli negozi e quindi posti di lavoro si perderanno grazie a questi nuovi 250 assunti? Per questo chiediamo ai Comuni dell’area pisana, conclude il presidente, un rinnovato impegno per salvaguardare ed incentivare i piccoli negozi attraverso interventi mirati di sostegno».