Coronavirus, alimentare e ristorazione in crisi. La risposta di CNA: "Strategie di filiera e qualità"

Economia
PISA e Provincia
Lunedì, 6 Aprile 2020

Settore alimentare e ristorazione, produttori e trasformatori, i dati locali e le strategie di tenuta e rilancio delle 8200 imprese con 20mila addetti

Ogni giorno il cibo che arriva nelle case degli italiani è garantito da oltre 1 milione di attività aperte tra agricoltura, artigianato, piccola impresa, industria e distribuzione: nel nostro territorio sono oltre 8000 imprese. Per garantire le forniture alimentari a 60 milioni di persone in questo periodo, quasi tutta la filiera agroalimentare nazionale è in attività con oltre un milione di imprese divise tra le 700mila aziende agricole, 70mila industrie alimentari di cui il 70% sono imprese artigiane, 300 mila attività di ristorazione di cui il 15% artigiane, che con la consegna a domicilio raggiungono paesini sperduti fra le campagne e le montagne del nostro Paese.

A livello di territorio provinciale, abbiamo numeri che ricalcano le proporzioni del dato nazionale con oltre 3400 imprese agricole che rappresentano la componente più rilevante numericamente della filiera, che si completa con 279 imprese di trasformazione alimentare di cui ben 200, il 71,7% sono imprese artigiane, e 16 per la preparazione di bevande (di cui la metà artigiane) e con poco più della metà del totale delle 8200 imprese della filiere agroalimentare pisana che è composta quasi equamente di attività di ristorazione (quasi 2500) e poco meno di 2000 negozi di commercio al dettaglio, spesso entrambe le categorie rappresentano anche importanti mercati di sbocco per le produzioni locali.

 

Agricoltura

Ind. Alim.

Ind. Bevande

Comm. al dett. Alim.

Ristorazione

TOTALE

Artigiani

96

200

8

5

281

590

Imprese Attive

3440

279

16

1963

2496

8194

%

2,80%

71,70%

50%

0,25%

11,30%

7,20%

Fonte: dati Movimprese CCIAA Pisa

La filiera alimentare conta complessivamente circa 3,6 milioni di addetti, con una media di 3 addetti ad azienda, e nella provincia di Pisa conta non meno di 20.000 addetti a dimostrazione che anche in questo settore sono le piccole imprese che formano l’ossatura principale, un tratto saliente dell’economia italiana che riflette tradizioni e imprenditorialità diffuse nei territori. Il comparto agroalimentare, nonostante sia uno dei pochissimi settori meno investiti dalla tempesta economica, sta subendo profondi mutamenti che con ogni probabilità saranno permanenti.

Le note dolenti ci sono, “basti pensare alla chiusura quasi totale dell'HORECA (ristorazione) – osserva con preoccupazione Daniele Fagiolini Presidente CNA Horeca Pisa - e diciamo quasi totale, in quanto quest'ultima ha dato vita al "servizio a domicilio" cercando di compensare, ma con margini davvero ridotti, la chiusura. È chiaro che in ogni caso le esperienze fatte in questo periodo potranno essere utili anche in futuro”.

Non è da meno la micro e piccola attività di produzione e trasformazione artigianale alimentare – annota invece Giovanni Angiolini presidente CNA Alimentare Pisa -. Le attività sono quasi tutte ferme anche perché non ricevono ordini dalla ristorazione in genere. Un po’ di respiro viene invece dato all’industria alimentare che produce per la GDO (Grande Distribuzione Organizzata)".

"Come CNA AGROALIMENTARE e HORECA - affermano all’unisono Fagiolini e Angiolini - vogliamo comunque dare un messaggio di speranza, concentrandosi sulla valorizzazione di ciò che produciamo. Mai come in questo momento l'attenzione va posta sulla qualità alimentare, sulla riscoperta dei nostri produttori, delle nostre botteghe di vicinato, sulla creazione di nuove sinergie tra produttori, trasformatori e ristoratori. Dobbiamo e vogliamo far passare un messaggio: mangiare sano, mangiare italiano, mangiare locale. Dobbiamo agire, ci vuole creatività, una strategia, una visione di insieme, unità di tutta la filiera. Su questo un aiuto potrebbe arrivare anche dalle piattaforme digitali, anche perché per i grandi eventi per il rilancio del settore come le fiere dovremo aspettare un po' di tempo e comunque non prima del 2021. Questo nuovo scenario ha visto tutti noi impreparati, un’emergenza mai gestita in precedenza e dalle dimensioni inimmaginabili ma dobbiamo essere capaci di cogliere i cambiamenti e le opportunità che questi ci presentano. CNA è con VOI”.

redazione.cascinanotizie