Coronavirus, emergenza povertà. Lettera aperta di Parri (Caritas): "Abbiamo bisogno di alimenti"

Cronaca
Cascina
Sabato, 28 Marzo 2020

Il presidente dell'Associazione a Vicinanza Casciavola e coordinatore Caritas Parrocchiale si appella ai cittadini. A rischio la tenuta economica dei lavoratori precari, serve un coordinamento comunale delle associazione caritative

Il coronavirus colpisce anche le economie degli strati più deboli della nostra società.

Con una lettera aperta alla comunità, Franco Parri, presidente dell'Associazione Adozione a Vicinanza Casciavola e coordinatore Caritas Parrocchiale, si appella a tutta la cittadinanza di Cascina, in particolar modo di Casciavola, chiamata a donare alimenti per i pacchi spesa da consegnare a chi ne ha davvero bisogno.

La Caritas di Casciavola, da anni, aiuta concretamente alcune famiglie del territorio con alimenti e servizi vari, come il doposcuola per i bambini o i pagamenti delle utenze domestiche.

Con la pandemia da coronavirus, l'associazione non aveva più potuto aiutare direttamente le persone e alla fine, dopo diversi tentativi, ha trovato nelle Misericordia di Navacchio un collaboratore eccellente, utile per la consegna domicialiare dei pacchi spesa.

Franco Parri, in chisura, si rivolge anche alle altre associazioni di Cascina e chiede la messa a punto "di coordinamento comunale" di quelle caritative.

 

Scrive Franco Parri

"Emergenza povertà

Le misure restrittive, giustamente prese dal Governo, obbligano tutti i cittadini a stare in casa.
Possono andare al lavoro solo coloro che sono dipendenti di aziende ritenute essenziali.
Quindi molti di noi sono in ferie o in cassa integrazione e comunque ricevono sussidi che riguardano anche le partite iva.
Non entro nel merito del provvedimento, mi premeva segnalare un altro aspetto.

Parlo di coloro che riuscivano a sopravvivere grazie al loro lavoro precario e spesso al nero, come badanti o collaboratori domestici, operatori settore turistico o florovivaistico e altre situazioni simili.
Per queste persone, quel lavoro rappresentava spesso l’unico reddito familiare.

Queste famiglie si rivolgevano spesso alle associazioni caritative del nostro comune; San Vincenzo de Paoli, Caritas, Croce Rossa, Pubblica Assistenza e Misericordie.

Anche noi della Caritas Parrocchiale di Casciavola avevamo una relazione stabile con molte di queste famiglie residenti nel nostro territorio di competenza.
Purtroppo, da quando ci sono le limitazioni, noi non possiamo più andare alla sede della Caritas e le famiglie non possono più venire da noi per usufruire dei servizi.

Ci siamo chiesti: che cosa possiamo fare?

Abbiamo contattato il Comune che ci ha fornito un elenco di associazioni che, grazie alla copertura della protezione civile, possono muoversi sul territorio, inoltre avrebbe anche autorizzato uno di noi alla consegna; abbiamo sentito le forze dell’ordine che ci hanno assicurato che la consegna di un pacco spesa rientra fra le cose necessarie.
Ma comunque agivamo fuori dalle regole, e molti dei nostri operatori sono anziani e a rischio.

Abbiamo così trovato un accordo con la Misericordia di Navacchio, che si è impegnata, e per questo la ringrazio, a consegnare il pacco spesa ai nostri assistiti, utilizzando i volontari e i mezzi propri.
Quindi al momento garantiamo un sostegno, seppur non esaustivo, a queste famiglie.

Abbiamo però bisogno di alimenti, perché in questo momento tutte le raccolte viveri, ne dovevamo fare una sabato scorso, sono sospese.
Per questo desidero sollecitare tutti coloro che vanno a fare la spesa al negozio Coop di Casciavola.
All’uscita del punto vendita trovate un box dove poter mettere i viveri che avete appositamente acquistato all’interno del punto vendita. Ritireremo costantemente le vostre donazioni e le utilizzeremo per confezionare i pacchi spesa.

Questa situazione, secondo me, ha fatto emergere la mancanza di un coordinamento comunale delle associazione caritative.
Noi infatti abbiamo dovuto agire in proprio senza essere contattati da nessuno.
Auspico che, appena usciti da questa situazione, si avvii un percorso che porti alla costituzione di un gruppo operativo della carità che si coordini sul territorio in modo da migliorare l’erogazione di servizi ai più fragili.
Non solo ovviamente aiuti alimentari, ma anche sostegno scolastico per i bambini, sostegno economico per utenze e altro, sostegno sanitario e lavorativo.
Ringrazio tutti voi che, con il vostro sostegno, permetterete alle famiglie in difficoltà di superare questo periodo
".

carlo.palotti