Coronavirus, la Normale dona lo stipendio di aprile alla sanità pubblica
L'idea è partita da un ricercatore di nazionalità indiana che avvia una catena di solidarietà: «Ogni mese ho accettato le borse di studio dal governo italiano per la mia carriera di ricerca, penso sia l’ora di contraccambiare»
Un movimento spontaneo di solidarietà è nato all’interno della Scuola Normale a favore del sistema sanitario, in questo momento in prima linea nella lotta contro il Coronavirus.
Alcuni ricercatori, professori e amministrativi dell’istituto superiore universitario hanno deciso di rinunciare interamente al proprio stipendio del mese di aprile per devolverlo alla sanità pubblica, a patto che fosse la stessa Scuola Normale a farsi garante della donazione. È stata quindi stabilita una procedura ufficiale, da ieri disponibile sulla home page del sito istituzionale della Scuola Normale Superiore.
Ad innescare l’iniziativa è stato un allievo del corso di perfezionamento della Classe di Scienze di nazionalità indiana, con un messaggio di posta elettronica indirizzato alla Direzione e a tutte le componenti accademiche il 24 marzo. «Ogni mese, ha scritto, ho accettato le borse di studio dal governo italiano per la mia carriera di ricerca, penso sia l’ora di contraccambiare. Con la presente, chiedo e autorizzo di donare il 100% del mio stipendio del prossimo mese, aprile, al dipartimento della salute italiano. Sarei estremamente felice se mi fosse data la possibilità di fare qualcosa per questo paese».
La reazione da parte del resto della comunità non si è fatta attendere, e altri hanno deciso di imitare il ricercatore e devolvere il proprio stipendio alla sanità italiana: altri ricercatori, professori, appartenenti allo staff amministrativo hanno liberamente deciso di donare la mensilità di aprile.
Per dare seguito a queste richieste i vertici istituzionali, coordinandosi con l’ufficio legale e l’area bilancio della Scuola Normale, hanno predisposto una procedura coerente con il Decreto Legge 18/2020 sulle erogazioni ad enti pubblici e del sistema sanitario nazionale a sostegno delle misure contro l’emergenza epidemiologica Covid-19.
L’avviso è rivolto anche a tutti i cittadini e sarà aperto fino al 30 aprile. È stato stabilito che le donazioni saranno indirizzate o all’Azienda Ospedaliera Universitaria Pisana o all’Azienda Ospedaliera Universitaria Careggi, strutture delle due città sedi della Normale, Pisa e Firenze.
La Scuola gestirà questa operazione di libera raccolta fondi nell’esclusivo interesse pubblico, senza costi/proventi e fruizione di benefici fiscali. Le somme raccolte e trasferite a ciascuna delle due Aziende saranno rese note con un breve comunicato sul suo sito istituzionale. Non saranno divulgati i dati personali dei donatori e le somme da ciascuno di essi donate.
Il Direttore Luigi Ambrosio, che ha seguito l’iter di tutta l’operazione insieme al Vicedirettore Mario Piazza, ha tenuto a ringraziare “tutti quelli che hanno già manifestato l’intenzione di donare”, e si è detto fiducioso del successo dell’iniziativa.