Coronavirus, la relazione fra casi positivi e tamponi effettuati
Nelle tabelle che pubblichiamo è rappresentata la curva dei contagi a Pisa e in Toscana ed il raffronto con quella dell'aprile scorso
La seconda ondata dei contagi da coronavirus sembra ormai essere arrivata, il governo nazionale con il Dpcm emanato ieri (leggi qui) sta prendendo le misure per cercare di contenere il virus ed il “rituale” del bollettino pomeridiano è nuovamente al centro dell’attenzione per cercare di capire l’orientamento della pandemia. Numeri che spesso vengono letti ed interpretati in maniera parziale, senza ovvero tenere conto di uno dei fattori che determinano l’incremento o il decremento del numero di nuovi contagi, ovvero quello dei tamponi effettuati.
Con le tabelle che vi proponiamo in questo articolo cerchiamo di offrire uno spunto in più per capire la direzione che sta prendendo il virus. Bisogna comunque tenere conto di un paio di variabili che in questo momento sono fuori dal nostro controllo. La prima riguarda il dato di tamponi effettuati del quale siamo in possesso solo su scala regionale, pertanto la tabella che tiene conto dei contagi nella provincia di Pisa può non risultare attendibile al 100% perché calcolata sul numero di tamponi “regionali”. Ora considerando che nel pisano c’è un ospedale molto grande come quello di Cisanello-Santa Chiara, oltre ad un altro importante come il Lotti e che a Pisa c’è anche un punto nel quale si effettuano tamponi ai viaggiatori in arrivo e transito dalla stazione di Pisa, possiamo supporre, che nel numero di esami effettuati le nostra città possa essere seconda solo a Firenze, quindi il dato della tabella potrebbe anche essere rivisto leggermente al ribasso.
Il secondo aspetto riguarda il raffronto con la tabella relativa alla prima ondata, quella di marzo – aprile. È vero che al tempo si effettuava un minor numero di tamponi, ma è altrettanto vero che nella primavera scorsa non si andava a caccia degli asintomatici, ma si analizzava con il tampone molecolare soltanto coloro che presentavano sintomi evidenti della malattia, quindi è ovvio che il rapporto tampone/positivo era molto più alto.
Fatte queste due doverose considerazioni vi lasciamo alle tabelle che illustrano i dati. Le prime due, affiancate riportano i contagi e le percentuali in base ai tamponi effettuate di due settimane di aprile (a sinistra) e dei primi 13 giorni di ottobre (a destra), sotto invece l’andamento grafico di ottobre della percentuale di contagi, sempre relativamente ai tamponi effettuati, a Pisa e provincia e in Toscana.